POSTE NON CHIUDERÀ UFFICI IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Nessuna chiusura a fine emergenza. L’assicurazione arriva da Poste italiane che al direttivo dell’Anci Fvg, incontrato virtualmente nei giorni scorsi, ha garantito la riapertura di tutti gli sportelli postali in funzione allo scorso mese di marzo, sciogliendo così il timore nutrito da alcuni primi cittadini di veder chiudere qualche ufficio alla luce della fisiologica riduzione di attività figlia dell’emergenza. Così non sarà. L’azienda ha infatti assicurato, in videoconferenza, il mantenimento di tutti gli sportelli che in Fvg sono in totale 331 di cui 180 a Udine, 84 a Pordenone, 35 a Gorizia e 32 a Trieste.

Dopo un primo stop che aveva portato l’azienda, nel pieno della pandemia, a chiuderne diverse decine, oggi sono tornati tutti operativi, salvo tre. Restano al momento ancora chiusi gli sportelli di Savorgnano (San Vito al Tagliamento), Porcia 1 via Rovederdo e Maron di Brugnera, quest’ultimo ancora inattivo non già per effetto del virus ma per l’Atm fatto esplodere a fine maggio. La geografia degli uffici postali procede speditamente verso la normalità: 219 uffici sono tornati a regime, aperti 6 giorni su 6 (111 a Udine, 54 a Pordenone, 26 a Gorizia e 28 a Trieste), 109, il 32%, sono invece ancora razionalizzati a giorni alterni (69 a Udine, 27 a Pordenone, 9 a Gorizia e 4 a Trieste).

Incassata la rassicurazione sul mantenimento di tutti gli sportelli, i Sindaci hanno portato a casa anche la promessa di videoconferenze mensili, che consentiranno agli amministratori locali di essere sempre aggiornati sull’andamento dei servizi, e ancora quella di incontri Comune per Comune, per sottoporre a Poste temi e problemi che dovessero emergere a livello delle varie comunità.

Al “tavolo” ha partecipato il condirettore generale di Poste italiane, Giuseppe Lasco, rispondendo all’invito, accorato, rivolto all’azienda dai Sindaci, “capitanati” dal primo cittadino di Valvasone Arzene, Markus Maurmair, delegato dall’Associazione a seguire il fronte dei servizi postali. Il lungo meeting si è svolto in un clima collaborativo e ha visto impegnati il Presidente di Anci Fvg, Dorino Favot, i rappresentanti del Consiglio Direttivo e alcuni referenti di Poste italiane.

«L’incontro – ha commentato il Presidente Favot – è una pietra miliare, dà il via a un confronto che servirà a risolvere alcune complessità operative riscontrate dai sindaci in merito al servizio postale e avverrà con cadenza fissa, permettendoci di affrontare, di volta in volta, eventuali criticità, ma anche di avanzare proposte per migliorare, insieme al personale di Poste italiane, l’offerta per gli abitanti della nostra regione». Durante la videoconferenza, inoltre, Anci Fvg ha ottenuto importanti rassicurazioni: «Poste italiane ha annunciato che i provvedimenti emergenziali sinora adottati sono stati necessari non solo per contribuire alla riduzione della diffusione del contagio, in linea con la normativa nazionale, ma anche per assicurare la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori e che tali iniziative sono, per questo, da intendersi a carattere temporaneo. Un primo passo verso la normalità che siamo certi sarà particolarmente gradito dai cittadini Fvg». Da parte sua, Poste italiane continuerà a garantire il servizio su tutto il territorio nazionale, nel rispetto della preminente esigenza di tutela della salute dei propri lavoratori e dei cittadini, in ottemperanza ai provvedimenti governativi in materia di contenimento del virus e distanziamento interpersonale.

(Fonte messaggeroveneto.gelocal.it/udine)