Nel 2018 le istituzioni pubbliche attive in Italia erano 13.496 con 3.457.498 dipendenti (dato medio annuo), di cui 1,37 milioni nelle amministrazioni locali; più della metà (54,4%) si concentrano nelle amministrazioni dello Stato (incluse nel settore S13) e quasi la metà (il 47,5%) ha meno di 10 dipendenti. Si tratta in prevalenza di piccoli Comuni e di unità come ordini e collegi professionali provinciali, Automobile Club provinciali, ecc.
Sono i numeri del nuovo Report dell’Istat sulla base dei dati sulle unità istituzionali del settore pubblico derivanti dal Registro Asia-Istituzioni Pubbliche. In particolare 180 unità amministrazioni centrali occupano 1.984.476 dipendenti in media annua. Le amministrazioni territoriali o locali dislocate sul territorio nazionale sono invece 10.301 per un totale di 1.369.246 dipendenti. Infine 22 enti previdenziali occupano un numero complessivo di 39.788 dipendenti in media annua.
L’istat diffonde per la prima volta i dati sulle unità istituzionali del settore pubblico derivanti dal Registro Asia-Istituzioni Pubbliche, che verrà aggiornato annualmente a partire dall’anno di riferimento 2018. Una delle principali finalità del Registro è quella di costituire il frame di riferimento del Censimento delle Istituzioni Pubbliche (IP), sebbene il suo campo di osservazione sia più ampio. Sono infatti incluse società e quasi società appartenenti al settore delle Amministrazioni Pubbliche (Settore S13 definito nel Sec2010) e altre unità istituzionali attive che vengono escluse dalla rilevazione censuaria perchè in fase di liquidazione.
Il Registro include tutte le unità attive, anche per un breve periodo, nell’anno di riferimento. Il Censimento si riferisce invece alle sole unità attive a una data puntuale, il 31 dicembre 2018. Le unità istituzionali attive nell’anno di riferimento sono complessivamente 13.496 e occupano, in media annua un totale di 3.457.498 dipendenti. Fanno parte del settore delle Amministrazioni Pubbliche (Settore S13) 10.503 unità istituzionali in cui si concentrano oltre il 98% di tutti i dipendenti. Le istituzioni pubbliche extra S13 sono 2.993, con 63.988 dipendenti (media annua). Le amministrazioni pubbliche del Settore S13 sono ripartite in 3 sottosettori: 180 unità istituzionali fanno parte del sottosettore delle amministrazioni centrali (S1311) e occupano 1.984.476 dipendenti in media annua.
Le amministrazioni territoriali o locali dislocate sul territorio nazionale (sottosettore S1313) sono invece 10.301 per un totale di 1.369.246 dipendenti. Nel terzo sottosettore (S1314) sono compresi infine 22 enti previdenziali, per un numero complessivo di 39.788 dipendenti in media annua. Il numero medio di dipendenti si attesta nel complesso a 256,2, ma varia notevolmente in base alla tipologia di ente presa in considerazione: il valore minimo di 21,4 dipendenti si registra tra le istituzioni pubbliche non S13, quello massimo di quasi 11.025 dipendenti nelle amministrazioni centrali. Tale variabilità è spiegata dalla ramificazione territoriale degli apparati centrali: a un numero contenuto di unità istituzionali sono legate numerose unità locali o funzionali dislocate sul territorio. Ciò si verifica sia per le amministrazioni centrali, che includono ad esempio Ministeri e Agenzie fiscali nazionali, sia per gli Enti previdenziali, molto presenti con numerose sedi di servizio sull’intero territorio nazionale.
Le amministrazioni centrali, pur avendo numerose unità locali dislocate sull’intero territorio nazionale (basti pensare alle scuole o alle caserme), sono in netta maggioranza concentrate nel Lazio (circa l’80%). Tale concentrazione è ancora più marcata per gli enti previdenziali (91%). È dunque opportuno orientare l’analisi sulle sole unità istituzionali per le quali l’articolazione sul territorio è invece apprezzabile, ovvero l’insieme delle amministrazioni territoriali e locali comprese nel perimetro S13 e le altre istituzioni pubbliche extra S13: complessivamente sono 13.294 unità istituzionali per 1.433.234 dipendenti.
Nel Nord-ovest si concentra circa un terzo delle unità istituzionali e poco meno di un quarto dei dipendenti; il numero medio di dipendenti (79,3) è invece il più basso in assoluto. Una quota di dipendenti di poco superiore al 25% si registra nel Nord-est dove però è più bassa la concentrazione di istituzioni (poco meno del 20%) e il numero medio di dipendenti è alto (137,4). Le istituzioni pubbliche hanno la maggiore dimensione media (140,4) nel Centro, dove il numero di dipendenti è pari al 19% del totale e la presenza di unità istituzionali di poco inferiore al 15%. Al Sud le istituzioni pubbliche sono il 21,6% del totale nazionale, hanno dimensione media pari a 92,2 dipendenti e occupano il 18,4% dei dipendenti. Nelle Isole si registrano invece le concentrazioni più basse sia di unità istituzionali (11%) che di dipendenti (13%) ma il numero medio di dipendenti (127,4) è comunque sopra la media nazionale.
Le regioni dove sono presenti più unità istituzionali sono la Lombardia (2.105) che è prima anche per numero di addetti (192.656), il Piemonte (1.745 unità istituzionali per 103.283 dipendenti) e il Veneto (1.008 per 113.962 dipendenti). Il numero di dipendenti è superiore alla media nazionale anche in Sicilia (133.049 dipendenti, 859 unità istituzionali), in Emilia Romagna (118.744 dipendenti, 693 unità), nel Lazio (114.339 dipendenti, 727 unità), in Toscana (96.955 dipendenti, 610 unità) e in Campania (95.677 dipendenti, 854 unità). La dimensione media più elevata si raggiunge nella Provincia autonoma di Bolzano, con 214,4 dipendenti per istituzione pubblica (i dati delle province autonome di Bolzano e Trento e della regione Valle d’Aosta includono il personale delle scuole provinciali e regionali). Seguono l’Emilia-Romagna (171,3), la Toscana (158,9), il Lazio (157,3), e la Sicilia (154,9). Il valore medio più basso si registra in Molise (30,9).
(Fonte www.ilgiornaledeicomuni)