Rivendicano il diritto di lavorare, di ricominciare a proporre per le strade e le piazze dei Comuni italiani fiere, mercati, mercatini artigianali, manifestazione commerciali a carattere straordinario, kermesse enogastronomiche e street food. Sono i rappresentanti di Confeventi del Fvg che, fermi ai box dallo scorso ottobre, ora si appellano ai Sindaci della nostra regione per ricominciare ad animare i centri cittadini.
Un pressing che Anci Fvg comprende, visto il difficile momento che stanno attraversando le categorie collegate al mondo degli eventi, ma che richiede massima attenzione per evitare che i Primi cittadini incappino in tipologie di manifestazioni che al momento non sono ancora autorizzate dalla normativa emessa dal Governo nazionale.
“In alcune regioni – spiega l’assessore del Comune di Pordenone Emanuele Loperfido – queste tipologie di eventi sono state equiparate ai mercati ordinari e quindi, da qualche settimana, in alcune zone d’Italia si svolgono regolarmente. In altre, come in Fvg, questo non è avvenuto: nonostante l’interessamento di Anci Fvg, il coinvolgimento dei Prefetti e del Presidente Massimiliano Fedriga, a disciplinare la questione è il Governo nazionale che impedisce, al momento, la ripartenza di questa tipologia di attività. E’ chiaro, quindi, che qualsiasi tipologia di interpretazione della legge potrebbe mettere in difficoltà gli Amministratori dei Comuni del Fvg facendo compiere loro possibili passi falsi”.
“Auspichiamo che possano ripartire al più presto anche queste tipologie di attività – conclude il Presidente di Anci Fvg Dorino Favot. Una questione che è stata discussa lungamente durante l’ultimo esecutivo di Anci visto l’importante giro d’affari di questa associazione di categoria, senza dimenticare che la realizzazione di manifestazioni varie amplifica l’attrattività dei territori che di riflesso si trasformano in linfa vitale anche per le altre attività presenti stabilmente in vie e piazze cittadine. Restiamo quindi in attesa di indicazioni da parte del Governo ed invitiamo i Sindaci a non cimentarsi in interpretazioni, auspicando che ci sia al più presto un cambio di rotta che ci permetta di autorizzare questa tipologia di eventi”.