Una scelta ponderata, convinta, non per questo facile, quella di Manuela Celotti, sindaca di Treppo Grande che stamattina depositerà le proprie dimissioni affidando al vicesindaco Mauro Del Pino la reggenza del Comune con il compito di traghettarlo fino alla primavera del 2024, quando l’amministrazione giungerà alla naturale scadenza e i concittadini torneranno alle urne.
Un adempimento necessario prima di partecipare, oggi, al suo primo consiglio regionale dove rivestirà anche il ruolo di componente dell’ufficio di presidenza.
Una scelta sofferta?
«Ho amato moltissimo fare la sindaca, del resto il mio impegno a livello comunale è iniziato presto: avevo 23 anni quando mi candidai per la prima volta su sollecitazione di Giordano Menis. Entrai in maggioranza e fui nominata capogruppo. A quel tempo non immaginavo di compiere un percorso politico, quindi sono riconoscente a chi, chiedendomi di candidarmi, mi ha aperto la strada. Cerco di fare altrettanto quando coinvolgo i giovani della nostra comunità e chiedo il loro impegno. Dopo quell’esperienza ho fatto cinque anni in opposizione, imparando moltissimo».
Com’è nata la candidatura alle amministrative?
«Quella maturò nel 2014, quando con Giuseppe Piccoli, che era consigliere di minoranza con me, decidemmo di provare a dare avvio a un nuovo percorso. Ero alla soglia dei miei 33 anni e avevo un decennio di attività amministrativa alle spalle.
La mia prima campagna elettorale da candidata sindaca fu una delle esperienze più belle della mia vita, che partì dall’ascolto delle persone, dal coinvolgimento di tutte le frazioni all’interno di un percorso partecipato che mi ha permesso di impormi su un candidato che aveva 24 anni di esperienza amministrativa alle spalle e su un altro che rappresentava la continuità con la precedente amministrazione. Sono stati anni bellissimi, al termine dei quali la mia ricandidatura ebbe un consenso elettorale altissimo, pari all’86%.
Questi anni mi hanno permesso di prendermi cura della mia comunità, di ideare progetti per poi condividerli, quindi realizzarli e malgrado l’ultimo mandato sia stato difficile con l’emergenza pandemica, la guerra e l’aumento dei costi, per me è stato molto importante esserci».
E quella alle regionali?
«Credo che il nostro sia un territorio che ha bisogno di rappresentanza: sono molti i temi che mi hanno vista impegnata ben oltre la sfera locale, partendo dalla questione dell’ospedale, per passare alla tematica ambientale, il Tagliamento in primis, e ancora, la questione della mancanza di personale negli enti locali. Un percorso che è poi sfociato in una candidatura.
Chiaramente, ho discusso a lungo con i componenti della mia squadra e anche con molti concittadini sull’opportunità di candidarmi, una scelta che non mi imponeva di dimettermi preventivamente visto che il mio era un Comune con meno di 3 mila abitanti.
Ora, però, è necessario. L’elezione ha segnato il riconoscimento del lavoro svolto fin qui e questo mi riempie di gratitudine nei confronti di chi mi ha votata. Non nascondo che per me è un passaggio difficile, ci sono ancora tante cose da fare, progetti da portare avanti. Fortunatamente il Comune può contare su una squadra appassionata e affiatata cui non mancherà la mia piena disponibilità».
E il passaggio di consegne ufficiale?
«Dopo la presentazione delle dimissioni al protocollo, resterò in carica per altri 20 giorni. Ho convocato il consiglio comunale per giovedì 27 alle 21, quando darò comunicazione ufficiale a tutti i componenti dell’assemblea».