Giacomina Pellizzari
Messi al sicuro i volontari della Protezione civile e della Croce rossa, il pressing dei politici si sposta sul governo affinché estenda analoghe tutele ai sindaci. La modifica normativa ha un unico obiettivo: evitare che i primi cittadini siano equiparati, come avviene tutt’ora, a un datore di lavoro, in materia di sicurezza.
A scriverlo nero su bianco è stata la deputata Isabella De Monte (Fi) nell’ordine del giorno sottoscritto anche dai colleghi eletti in regione Emanuele Loperfido, Nicole Matteoni e Walter Rizzetto (FdI), Massimiliano Panizzut e Graziano Pizzimenti (Lega) e dalla dem Debora Serracchiani.
L’odg è stato approvato ieri a larga maggioranza alla Camera.
L’obiettivo di tutti è ottenere una riforma organica del regime di responsabilità delle organizzazioni di volontariato operanti nel settore della Protezione civile.
Ad accendere i fari sulla carenza normativa è stata la morte del volontario di Preone durante un sopralluogo dopo un’ondata di maltempo. Per quel decesso rispondono di omicidio colposo il sindaco e il coordinatore della locale squadra di Protezione civile.
«Non possiamo chiedere ai nostri sindaci, in prima linea nella gestione delle emergenze – spiega De Monte –, di affrontare anche il rischio di procedimenti penali per incidenti che spesso sono imprevedibili. La nostra sensibilità in qualità di ex amministratori locali ci sprona a dare un ulteriore impulso al governo affinché si agisca con urgenza per dare un segnale concreto di vicinanza e supporto a tutti coloro che si impegnano per la comunità». Anche perché, sottolinea la deputata, gli interventi dei volontari sono indispensabile per la tutela del territorio.
L’iter per arrivare alla modifica della legge, così come è stata proposta dalla Regione, è in corso, non a caso Loperfido ricorda: «Il governo sta lavorando a un provvedimento organico che necessariamente deve conciliare ruoli, funzioni e catena di comando tra sindaci e volontari, per consentire il funzionamento ottimale al servizio della comunità».
Anche Pizzimenti interviene sul caso: «Sappiamo quanto il sistema di Protezione civile sia radicato e funzionale, diventa quindi urgente intervenire. Non possiamo lasciare soli i sindaci, spesso in prima linea senza strumenti adeguati per proteggersi da conseguenze sproporzionate. La Lega continuerà a lavorare per costruire un quadro normativo più equo e coerente, che tuteli chi si assume responsabilità per il bene della collettività, senza essere schiacciato dalla burocrazia o dal timore di sanzioni ingiuste». —
Fonte
Il Messaggero Veneto
