Guglielmo Zisa
La minoranza di San Giorgio della Richinvelda perde colpi. Anzi, consiglieri. Con una lettera protocollata in municipio e indirizzata al sindaco Michele Leon, i cui contenuti sono stati resi noti all’assemblea civica lunedì sera, il consigliere Fabio Guerra, eletto alla tornata amministrativa dell’aprile 2023 nella lista Impronta e sviluppo, ha rassegnato le sue dimissioni, per ragioni di natura personale. Sin qui, nulla da eccepire, non fosse che, in applicazione di quanto previsto dalla legge, nessuno dei nove non eletti nelle fila della civica di opposizione ha accettato la surroga. Col risultato che sui banchi dell’opposizione, che avrebbe diritto a sei seggi, contro i dieci della maggioranza, da qui a fine mandato siederà un consigliere in meno.
Al sindaco, la situazione non è affatto piaciuta: «Quanto avvenuto, se da un lato evidenzia l’impegno profuso dagli uffici per osservare le disposizioni di legge, dall’altro spinge ad alcune riflessioni – ha affermato –. Un amministratore pubblico non nasce dal nulla: è frutto di una filiera. Ogni percorso istituzionale ha una sequenza naturale che conduce dalla vita sociale al servizio per la comunità. Il cittadino consapevole diventa partecipe, la partecipazione si trasforma in impegno, l’impegno si fa candidatura. Dalla candidatura nasce l’elezione, che si traduce in un mandato. Dal mandato scaturiscono decisioni, e dalle decisioni maturano effetti concreti sulla comunità. Ma ogni filiera, se si interrompe, lascia un vuoto», ha detto.
«Così è accaduto nel nostro Comune: dopo le dimissioni di un consigliere di minoranza, nessuno dei nove candidati non eletti che avrebbero avuto titolo a subentrare, ha accettato l’incarico. Tutto questo – ha sottolineato Leon –, amareggia non poco. È inutile aver infiammato una campagna elettorale con accuse, spesso personali e denigratorie, contro ciò che altri hanno fatto con impegno e fatica, se poi, di fronte all’opportunità concreta di trasformare le parole in azione, si sceglie di defilarsi. Rifiutare quell’impegno significa una sola cosa: abbandonare la responsabilità che si diceva di voler esercitare e, soprattutto, tradire quelle persone che avevano espresso la propria preferenza sulla scheda elettorale», ha concluso il sindaco Leon. —
Fonte
Il Messaggero Veneto
