Apprendere e crescere insieme tra amministratori locali di Comuni diversi ed appartenenze politiche diverse è possibile. E confrontarsi su “buone pratiche” realizzate da altre amministrazioni costituisce una fonte di idee che vale la pena trasferire nei propri contesti locali. L’emergenza sanitaria del Covid-19 ha certamente accentuato la ricerca di buone idee per capire come affrontare le criticità che attanagliano le proprie comunità senza esserne schiacciati. Rispondere alle urgenze di brevissimo periodo è necessario, ma non basta. La domanda emergente è: come costruire una strategia di rilancio socio-economico dei territori capace di superare la crisi senza precedenti in cui ci troviamo?
Il documento “BERGAMO 2020: Strategia di rilancio e di adattamento”, elaborato dalla giunta Gori e aperto ai contributi della città, ha offerto a circa trenta amministratori locali del Friuli Venezia Giulia, con presenze del Veneto e del Trentino, l’occasione per interrogarsi su quattordici politiche corredate di obiettivi e conseguenti azioni di breve e medio termine. Digitalizzazione più spinta dei servizi, nuova mobilità, utilizzo diverso degli spazi pubblici per una socializzazione in sicurezza, rimodulazione degli orari, supporto personalizzato ai soggetti fragili, potenziamento dei servizi nei quartieri, rilancio del commercio di prossimità e del turismo, sono sfide che interessano anche i piccoli e medi comuni non solo città della dimensione di Bergamo.
Dopo due incontri di preparazione in cui i nostri amministratori hanno ragionato sulle politiche dell’amministrazione bergamasca, sono state formulate cinque domande incentrate su aspetti di metodo e di processo necessari a disegnare e implementare le azioni che servono per risollevare una comunità sofferente ma viva.
Il Sindaco Giorgio Gori non si è sottratto a nessuna delle domande e ha spiegato che la necessità di elaborare il documento è nata dalla volontà politica della giunta di affrontare con slancio e coraggio una situazione pesantissima, raccogliendo idee sia dalla maggioranza che dalla minoranza per dare risposte forti e innovative ad una città segnata da oltre 700 morti e con una situazione di fragilità sociale ed economica mai viste prima.
Il trauma vissuto nella prima fase del lockdown ha spinto la giunta ad investire decisamente nella digitalizzazione dei servizi, ad aumentare il numero dei dipendenti in smartworking, a coinvolgerli nel semplificare procedure e moduli affinché fosse più facile e veloce a cittadini ed imprese ottenere certificati, autorizzazioni, contributi, sussidi e servizi. Il Sindaco Gori, spalleggiato dall’Assessore all’innovazione Angeloni, ha fatto capire che la strada è stata tracciata già nel corso del primo mandato e che i risultati che un po’ alla volta si stanno ottenendo, non nascono dall’oggi al domani e che continuano a richiedere perseveranza.
Grazie all’apporto di paesaggisti ed architetti gli spazi all’aperto sono stati ridisegnati aumentando il decoro urbano, consentendo ai cittadini di tornare a vivere la città e ai ristoratori ed esercenti di ripartire con più fiducia. Molti sono i problemi ancora da risolvere, soprattutto pensando alla ripresa della scuola, ma l’aver coinvolto la comunità, soprattutto attraverso la rete civica dei cittadini, quartiere per quartiere, e gli stakeholder nella condivisione delle priorità, consente oggi all’amministrazione comunale di indirizzare bene e con tempestività le risorse ed a fornire servizi pubblici efficienti per la rinascita della Città di Bergamo.