C’è sempre più bisogno del Coordinamento delle Anci regionali per offrire ai Sindaci le risposte necessarie alle molte problematiche che si trovano ad affrontare. Dalle carenze delle risorse economiche, alla necessità di stabilizzare in via definitiva il personale impegnato nella ricostruzione post sisma, alla partita sul PNRR, al ruolo stesso delle Anci regionali nella filiera istituzionale con Anci Nazionale, all’accoglienza dei migranti, sono tanti i temi dell’agenda su cui Anci Marche ha proposto la riflessione ospitando ad Ancona la Conferenza dei Presidenti, Direttori e Segretari delle Anci regionali italiane.
Nel dare il via ai lavori la Presidente di Anci Marche e coordinatrice nazionale Valeria Mancinelli ha ricordato che “abbiamo vissuto e continuiamo ad osservare un’evoluzione del ruolo dell’Anci e dei sindaci come livello istituzionale sempre più decisivo per fungere da collante con i territori e che, proprio per questa responsabilità, meriterebbe una più pronta risposta dai vertici politici nazionali”.
“Il radicamento sul territorio è una risorsa per la Repubblica – ha concluso. “La capacità dei sindaci di rimanere sempre aderenti alla realtà e la sintesi che Anci riesce a fare sui territori grazie alle diramazioni nazionali e poi tra loro nel coordinamento, pur in anni di instabilità politica nazionale hanno consentito di tenere ferma l’attenzione sui temi principali”.
L’evento del 4 aprile è stata l’occasione per ringraziare Anci Marche, vertici e struttura per il lavoro svolto in questi anni. A nome dei colleghi è stato Mauro Guerra, Presidente di Anci Lombardia a ricordare “il ruolo essenziale della coordinatrice Mancinelli e quale punto di riferimento per tutti i colleghi in anni sicuramente non facili per i molti dossier ancora aperti e per la straordinaria emergenza pandemica”.
Dal 2018 il Coordinamento Nazionale ha fatto capo ad ANCI Marche che ha svolto l’attività in stretta collaborazione con ANCI Nazionale, in uno dei periodi più delicati della storia dell’Associazione dei Comuni.
In video conferenza è intervenuto anche Enzo Bianco Presidente del Consiglio Nazionale Anci che si è unito ai ringraziamenti dei colleghi per il lavoro svolto dalla Marche. Bianco ha ricordato alcune dei risultati raggiunti in questi anni grazie all’unità dei sindaci a partire dalla richiesta di attenzione ai Comuni che nel cortile di Palazzo Chigi proprio dalla voce di Valeria Mancinelli fu indirizzata all’allora governo. “Eppure – ha ricordato Bianco – continuiamo a sentire un clima di freddezza quasi ostile nei confronti dei sindaci e dell’Anci che si esplicita in alcuni dossier aperti come quello relativo al numero dei mandati per i sindaci eletti direttamente, unico paese in Europa insieme al Portogallo a prevederlo, l’incandidabilità al Parlamento dei sindaci in carica, la necessità di rinnovare il TU degli Enti Locali ormai vecchio di oltre 20 anni e poi le norme che riguardano l’abuso d’ufficio e la responsabilità contabile”.
Dopo l’intervento di Veronica Nicotra, Segretaria Generale di Anci che ha portato i saluti anche del Presidente Antonio Decaro, Matteo Biffoni presidente di Anci Toscana e Delegato Anci per l’Immigrazione ha fatto il punto su una questione scottante. “Questo è un tema – ha detto – che non ha colore politico e che non andrebbe usato come tema da campagna elettorale”. “I numeri – ha aggiunto – dicono più delle parole. Pensiamo che nel 1’ trimestre abbiamo fronteggiato 6.800 arrivi di immigrati mentre nello stesso periodo nel 2023 sono già 27mila con la prospettiva di chiudere l’anno ben oltre i 100mila. Eppure, nonostante i cambi di governo, ciò che abbiamo scritto e chiesto a questo governo e al Ministro dell’Interno in carica Piantedosi sono molto simili, quasi analoghe, a quelle che chiedevamo nel 2011 all’allora Ministro Alfano”. “Così il sistema collassa, i posti non si trovano per allocare i migranti, le prefetture sono in difficoltà, le norme per il riconoscimento giuridico farraginose senza parlare dei 2500 minori non accompagnati arrivati solo da gennaio ad oggi che richiederebbero una trattazione ulteriore” – ha concluso Biffoni.
Di particolare attenzione anche il tema della gestione delle emergenze e della ricostruzione post sisma 2016 che riguarda le regioni del Centro-Italia ma che, come esperienza, può essere utile per delineare futuri scenari di intervento.