Sottoscritto ieri a Trieste il Protocollo d’intesa in materia di concessioni e di appalto di lavori, forniture e servizi, approvato recentemente dal Tavolo di concertazione.
Definito in modo più sintetico “Protocollo appalti”, è uno strumento strategico per contrastare in Friuli Venezia Giulia la pratica del massimo ribasso, affermare la qualità sul prezzo e proseguire nella battaglia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nel pieno rispetto degli impegni presi dall’Amministrazione regionale.
“Questo documento rappresenta un significativo punto di partenza – ha affermato in apertura l’assessore al Lavoro, Alessia Rosolen -. Attraverso questo atto condiviso da oltre 30 realtà, Regione, enti locali, parti sociali e imprese potranno continuare a collaborare fattivamente su una tematica importante: la migliore tutela possibile delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati nell’esecuzione dei contratti pubblici”.
“Si tratta di un determinante passo avanti alla luce delle nuove norme sul Codice degli appalti e della necessità di velocizzare le procedure. Attenzione – ha aggiunto Rosolen -, per noi velocizzare non significa diminuire la qualità del lavoro. Con questo atto, ancora una volta, garantiamo che non vince il massimo ribasso ma il miglior rapporto qualità-prezzo, dando a tutti i soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio, la possibilità di coordinare tutte le attività legate agli appalti nel pieno rispetto delle finalità definite dal Protocollo”.
Obiettivo di questo documento è infatti quello di promuovere buone pratiche in materia di contratti pubblici per attuare gli scopi di tutela sociale ed elaborare strumenti tecnici e operativi adeguati per la loro realizzazione concreta, sia in fase di esecuzione che nella fase di valutazione delle offerte di gara.
“Con il Protocollo appalti la Regione si impegna a promuovere un lavoro di qualità, che rispetta la legalità e che fa meno riferimento al mero valore economico – ha rimarcato l’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti -. Un ruolo di grande valenza soprattutto nel rapporto con i Comuni, che sono tutti stazioni appaltanti. In particolare in questo momento storico quando ci apprestiamo a vivere la stagione del Pnrr con ingenti investimenti anche sul territorio regionale”.
“A questo proposito oggi abbiamo avuto la bella sorpresa di avere presente alla cerimonia di sottoscrizione del Protocollo il presidente di Anci Fvg, in rappresentanza dei Comuni della regione. Un buon segnale – ha detto Roberti – che dimostra che stiamo andando nella direzione giusta”.
Nel corso della presentazione del documento sono state fatte due osservazioni, una di metodo e l’altra di merito: sotto il profilo del metodo, con l’approvazione di questo documento è stato confermato l’assunto per cui i provvedimenti nazionali adottati in stretta collaborazione con le autonomie territoriali e con le parti sociali finiscono per garantire quell’elevato livello di coesione istituzionale, sociale e territoriale richiesto dalla fase attuale particolarmente complessa.
Per quanto concerne il merito, è stato sottolineato che quanto condiviso da Regione e parti sociali nel Protocollo regionale risulta coerente con le recentissime innovazioni legislative.
“A Roma si sta discutendo molto delle modalità per evitare alcune patologie del sistema come il massimo ribasso. Questa Amministrazione ha già affrontato queste tematiche – ha ricordato l’assessore al Patrimonio, Sebastiano Callari -. Più volte, infatti, siamo intervenuti con provvedimenti normativi per modificare alcune criticità del sistema degli appalti in Friuli Venezia Giulia”.
“Di certo oggi facciamo un ulteriore passo in avanti verso la modernità. Diamo significato al lavoro delle persone e al livello dei servizi. Uscire fuori dal paradigma del prezzo – ha specificato Callari – significa dare qualità al prezzo stesso, dando il massimo possibile ai nostri cittadini e alle imprese del territorio”.
Sono tre i punti qualificanti del Protocollo appalti. Innanzitutto l’istituzione di un gruppo di confronto tecnico in raccordo con l’Osservatorio regionale sui contratti pubblici e con gli Osservatori contrattuali paritetici di categoria sugli appalti, oltre a un maggiore coinvolgimento delle parti sociali nell’elaborazione di procedure specifiche.
Viene poi ribadita l’importanza del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo nonché la necessità di evitare formule che facciano surrettiziamente scattare il massimo ribasso per assicurare la prevalenza degli elementi qualitativi rispetto al prezzo che, in particolare nei servizi “labour intensive”, non deve di principio superare il 20% sul punteggio complessivo.
Infine il Protocollo ha tenuto conto delle osservazioni formulate dalle parti sociali rappresentative sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. Le osservazioni sono state vagliate con l’essenziale contributo sul piano tecnico da parte delle Direzioni centrali della Regione competenti in materia di lavori pubblici e infrastrutture, di enti locali e di Centrale unica di committenza (Cuc). ARC/RT/gg