COLLOREDO DI MONTE ALBANO
È un traguardo che troverà compimento nella costituzione di una fondazione a capitale sociale interamente pubblico, dedicata alla gestione integrata e partecipata di una Comunità di energia rinnovabile (Cer), che vede protagonisti 17 enti locali del Friuli Venezia Giulia.
Motore di questo processo è la Comunità collinare del Friuli che, con i suoi sedici Comuni – Buja, Colloredo di Monte Albano, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Forgaria nel Friuli, Majano, Moruzzo, Osoppo, Pagnacco, Ragogna, Rive d’Arcano, San Daniele del Friuli, San Vito di Fagagna e Treppo Grande – mercoledì sottoscriverà l’atto notarile che darà vita a un modello innovativo di governance energetica territoriale: la Fondazione Recocer (Regia coordinata per le comunità energetiche rinnovabili).
Il nuovo soggetto giuridico – spiega una nota – è la naturale evoluzione e al tempo stesso l’esito di un pioneristico progetto che porta lo stesso nome, avviato nel 2021. Grazie all’affiancamento tecnico-scientifico del Politecnico di Torino – Energy center, la Comunità collinare del Friuli ha potuto costituire la propria Cer, soggetto giuridico aggregatore, in grado anche di gestire investimenti privati, formato da produttori e clienti finali che attraverso la rete pubblica condividono l’energia generata da impianti a fonte rinnovabile. Con questo percorso strategico verso la promozione della sostenibilità ambientale e la transizione energetica, la Comunità Collinare ha realizzato a oggi 35 impianti fotovoltaici installati su edifici pubblici, interamente finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia con 5,4 milioni di euro, per una capacità di produzione di oltre 2 megawatt.
La Fondazione di partecipazione, forma giuridica adottata per garantire indirizzo unitario, efficienza e coinvolgimento attivo dei cittadini, imprese e istituzioni, non ha finalità speculative e avrà il compito di coordinare e rafforzare il percorso della Comunità di energia rinnovabile, laboratorio di cittadinanza attiva, cooperazione e solidarietà, che consente di produrre e consumare energia pulita in loco, accelerare la decarbonizzazione e generare benefici economici, ambientali, sociali e culturali per la collettività, anche in termini di riduzione dei costi energetici.
«Con la Fondazione diamo stabilità e visione a un percorso iniziato quattro anni fa – dichiara Luigino Bottoni, presidente della Comunità collinare del Friuli. Recocer si configura come un assetto unitario intercomunale orientato al futuro, fondato su una logica di cooperazione tra enti pubblici, cittadini e soggetti privati.
Un ruolo decisivo sarà svolto dalla diffusione della conoscenza e dal rafforzamento delle competenze, fattori essenziali per ampliare le opportunità delle comunità».
Coerentemente con questa visione, divulgazione e formazione diventeranno pilastri strutturali del nuovo soggetto giuridico, a conferma dell’impegno dei sedici Comuni della Collinare verso un futuro energetico più equo, partecipato e sostenibile. In questo quadro, il ruolo centrale della Comunità collinare del Friuli si esprime nella definizione di standard operativi condivisi, che permettono di massimizzare le sinergie tra Comuni e soggetti privati e consolidano una visione di lungo periodo per la transizione energetica. —
Fonte
Il Messaggero Veneto
