“La digitalizzazione di un territorio rappresenta un fattore cruciale per l’innovazione, la competitività del sistema economico e per il suo progresso culturale e sociale. I risultati incoraggianti ottenuto in Friuli Venezia Giulia sulla transizione digitale negli enti territoriali e sul grado di competenze digitali dei cittadini derivano anche dell’azione e dai progetti che la Regione in questi anni ha messo in piedi, che verranno potenziati con il Piano nazionale di ripresa”.
È quanto detto dall’assessore regionale al Patrimonio e sistemi informativi al We Make Future (Wmf), il più grande festival sull’innovazione digitale e sociale apertosi oggi a Rimini. L’evento internazionale dedicato alle principali tematiche dell’innovazione e alle sue declinazioni in ogni ambito e settore raccoglie tutti i principali attori del mercato, Pmi e startup, professionisti ed esperti, enti e onlus, istituzioni, media e giornalisti, università e centri di ricerca italiani ed esteri.
Callari ha rimarcato come sia la diffusione della banda ultra larga sia i servizi digitali della pubblica amministrazione territoriale siano stati al centro dell’azione della Regione. “Attraverso l’associazione dei Comuni, abbiamo creato il sistema integrato Anci Fvg-ComPa Fvg che gestisce una piattaforma per la formazione permanente di circa 20mila dipendenti, regionali, locali e della pubblica amministrazione in generale. Abbiamo inoltre dato vita al network dei Centri didattici digitali diffusi, anticipando ciò su cui oggi punta il Governo attraverso i fondi del Pnrr e lo sviluppo dei Centri di facilitazione digitale. In Fvg sono già operativi 10 poli didattici diffusi, veri e propri hub per la crescita digitale, destinati sia alla formazione dei dipendenti pubblici sia all’alfabetizzazione dei cittadini. Si tratta di un’infrastruttura distribuita sull’intera regione e in grado di raggiungere un’amplia platea di utenti, sviluppata attraverso Insiel, la nostra società Ict in house”.
In merito alla rete dei Punti di facilitazione digitale l’assessore ha precisato che “il progetto della Regione, che prenderà avvio nel secondo semestre di quest’anno con la stipula dell’accordo con la Presidenza del consiglio, coinvolgerà in interventi di facilitazione e formazione digitale oltre 40mila cittadini entro il 2025, grazie alla realizzazione di 52 di Punti di facilitazione sul territorio, alla produzione di video e materiali didattici ad accesso libero e ad un’azione capillare da parte di facilitatori e formatori esperti, che raggiungeranno anche le aree più decentrate, anche grazie al coinvolgimento degli enti locali e delle associazioni che operano sul territorio, sotto il coordinamento e con il supporto costante dell’Amministrazione regionale e di Insiel.
Come evidenziato da Callari “i Comuni sono i principali protagonisti del processo di digitalizzazione, ma senza un supporto tecnico operativo rischiano seriamente di sprecare la straordinaria occasione rappresentata dal Pnrr. Sul fronte della digitalizzazione sarebbe un errore se il Governo decidesse di centralizzare tutte le strategie saltando le Regioni; la maggior parte dei Comuni non ha infatti il personale necessario per sviluppare i progetti del Pnrr e raggiungere gli obiettivi previsti dall’Ue”.
L’assessore ha infine sottolineato che “il Friuli Venezia Giulia e le altre Regioni vogliono mettersi a disposizione come aggregatori di competenze e di personale a favore dei piccoli centri. Devono però essere messe in condizione di poterlo fare. Le amministrazioni regionali vanno perciò coinvolte formalmente nella gestione del Pnrr per consentire al Paese di fare il salto di qualità che gli permetterà di risalire la classifica del Digital Economy and Society Index. C’è ancora tempo e modo per farlo; le Regioni sono pronte, ma sono anche preoccupate per lo scollamento tra le diverse istituzioni e la verticalizzazione che sempre più spesso accompagna la transizione digitale”. ARC/MA/gg
Fonte: Regione autonoma Friuli Venezia Giulia