Maurizio Cescon
Il diktat del Consiglio di Stato – subito le gare per le spiagge – non cambia i piani dei più importanti Comuni turistici del Friuli Venezia Giulia. Lignano e Grado si erano già portati avanti con il lavoro.
«La recente sentenza del Consiglio di stato non avrà particolari ripercussioni su Lignano Sabbiadoro, dal momento che stiamo già lavorando alla predisposizione dei bandi per andare a gara, entro agosto, con le concessioni scadute a fine anno – spiega il vicesindaco di Lignano, con delega al demanio, Manuel Massimiliano La Placa – . In realtà già a ottobre 2023 la giunta comunale aveva deliberato le linee di indirizzo per avviare le procedure di gara, salvo a fine anno, sulla scorta della proroga tecnica decisa dalla Regione, in virtù dei pesanti danni subiti da tutte le località balneari del Friuli Venezia Giulia con le violente mareggiate del mese di novembre e l’erosione proprio degli arenili da mettere a gara, approvare un’ulteriore delibera con la stessa proroga tecnica. Procediamo quindi con la strada intrapresa e per altro premiata recentemente dal Garante della concorrenza che nelle scorse settimane ha deciso di archiviare una segnalazione pervenuta, di fatto confermando il buon operato di questa amministrazione comunale e in particolare ritenendo condivisibili i criteri di cui il Comune intende avvalersi nella predisposizione dei bandi».
Parole e pensieri simili da parte del Commissario prefettizio di Grado (nell’isola d’oro si voterà per il nuovo sindaco a giugno), il dottor Augusto Viola. «A prescindere dalla sentenza del Consiglio di Stato – spiega Viola – , noi applichiamo la legge regionale 15 del 2023 che, in considerazione del fatto che le spiagge regionali furono devastate dalla gravissima mareggiata di novembre 2023, prevede la proroga delle concessioni al 31 dicembre 2024 e ha nel contempo individuato le modalità delle procedure selettive. Il 29 febbraio 2024 ho approvato una delibera di indirizzo per avviare il meccanismo delle procedure selettive che, in questa fase, considera la possibilità per tutti gli operatori economici interessati di presentare volontariamente le istanze di parte con i relativi progetti per ottenere le concessioni balneari. Per dare tempestivamente certezze agli operatori economici siamo partiti con questa modalità procedurale, quindi potranno seguire i bandi di gara. Le istanze di parte saranno oggetto di valutazione sulla base dei criteri approvati il 29 febbraio, se non arriveranno istanze di parte si faranno i bandi di gara. Noi siamo favorevoli all’applicazione della legge regionale e all’applicazione del diritto europeo, la legge Ue che chiede di mettere a gara le concessioni è del 2006, recepita dall’Italia nel 2010, è passato un po’ di tempo». Nell’isola d’oro le concessioni balneari sono in tutto 18, la più grande e importante è quella oggi in mano alla Git, che gestisce la spiaggia centrale.
A San Michele al Tagliamento, Comune che comprende la spiaggia di Bibione, meta di migliaia di udinesi e pordenonesi, si è conclusa la fase di esame per l’assegnazione del le più significative concessioni demaniali, di cui quattro storiche legate alla zona di Bibione Pineda, una già scaduta nella zona più centrale e una a Lido dei Pini con un assegnatario. Per ogni singolo lotto sono state presentate al Comune due o tre richieste. Nella zona di Bibione Pineda si è riconfermata la società uscente. Negli altri due ambiti, invece, l’assegnazione è andata a realtà turistiche bibionesi. L’amministrazione, alla luce delle offerte pervenute, valuta con positività l’esito della procedura. —