«Mi sento tradito e non ho ancora capito perché sono stato sfiduciato dagli alleati di Fratelli d’Italia. I gradesi saranno capaci di valutare le responsabilità in questa vicenda».
Così l’ex sindaco di Grado Claudio Kovatsch all’indomani delle dimissioni di 9 consiglieri comunali che hanno fatto cadere la giunta. Con la conseguenza di rischiare di produrre perturbazioni sulle coalizioni di centrodestra che governano Regione e tanti Comuni.
Sindaco Kovatsch è più facile a Grado fare il commissario piuttosto del sindaco?
«Commissario o sindaco, ho sempre lavorato per il bene della comunità guardando al futuro con un’ampia visione».
Fra i suoi detrattori c’è chi dice che lei pensava ancora di essere il commissario, di aver fatto da solo.
«Mi sono proposto con un approccio costruttivo orientato all’ascolto di tutti».
Il suo vice Borsatti ha detto che si governa con una squadra. Non l’ha fatto?
«Sino a lunedì scorso, ultima seduta di giunta, abbiamo lavorato con una ampissima condivisione. È sempre stato così».
Il fatto che lei non sia di Grado ha influito sulla vicenda?
«Non ha influito l’essere “foresto”. Anzi. Tant’è che sono stato eletto con un ampio consenso. I “f oresti” sono benvenuti a Grado. Basti guardare all’importante presenza di imprenditori operanti in città».
Le imputavano di seguire in particolare i grandi progetti ma non le manutenzioni, i lavori nei rioni, il rapporto diretto con i cittadini. Cosa risponde?
«Questa amministrazione ha dedicato molta attenzione ai cittadini, senza distinzione. Dire che non è fatto nulla mi pare sbagliato. Ricordo, ad esempio, che a Fossalon abbiamo asfaltato via Valle, via Golametto tanto per dire. Non è vero che non ho dato attenzione alle piccole cose: Grado è stata riconfermata come Bandiera Blu, come Comune Ciclabile e Comune Fiorito, i cui criteri tengono principal mente conto del decoro e del buon stato manutentivo della città».
Fratelli d’Italia le ha voltato le spalle. La sua uscita dall’aula nella seduta dell’assestamento di bilancio è stata presa come lesa maestà. Lei ha mai cercato i vertici provinciali e regionali di FdI?
«Sono deluso, per non dire altro, dell’atteggiamento di Fratelli d’Italia che a suo tempo mi ha convintamente sostenuto quale candidato sindaco. Mi sento tradito. Ho comunque incontrato i vertici locali di FdI per ricomporre lo strappo. È stato il presidente Fedriga a spendersi per ricompattare la maggioranza. I vertici provinciali e regionali dei partiti della coalizione sono stati sentiti e, pur nella perplessità di Fdi, tutti si sono dichiarati disponibili ad accogliere la proposta del presidente di tentare di lavorare ancora assieme lealmente».
Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
«Sinceramente non ho capito quale sia stata la goccia che ha scardinato l’alleanza. Venerdì scorso l’opposizione di sinistra si è presentata in municipio con la mozione di sfiducia che non ha potuto consegnare per la mancanza del numero minimo necessario: la presenza di Fratelli d’Italia era determinante. Incredibilmente senza che nulla fosse accaduto, mercoledì mi vedo sfiduciato, evidentemente sulla base di un patto scellerato e sotterraneo intercorso tra sinistra e Fdi».
Avere lo stesso peso di Forza Italia e Lega ed essere rappresentati in giunta solo dal vicesindaco Borsatti non è piaciuto a Fratelli d’Italia. È una questione di poltrone?
«A Borsatti ho assegnato tutte le deleghe più rilevanti che fanno girare l’economia di Grado: turismo (con gli eventi), commercio, agricoltura e pesca, più altro ancora come a esempio la delega alle società partecipate dal Comune. Al di la dei numeri, le funzioni assegnate a Bors atti rappresentano i capisaldi di questo Comune. Gli sono sempre stato vicino e andato in soccorso in tutte le occasioni in cui si è dimostrato incerto e in difficoltà».
In aula, davanti ai continui attacchi del centrosinistra, in questi due anni lei si è sentito protetto dalla sua maggioranza?
« La maggioranza mi ha sempre sostenuto: faccio un solo nome per onestà intellettuale, Ronchiato di Fratelli d’Italia».
Cosa le ha fatto più male di tutta questa vicenda ?
«Il tradimento. L’aver seminato discredito e critiche gratuite tra i cittadini nei miei confronti e in quelli della maggioranza mi ha fatto molto male».
Ai gradesi adesso cosa si sente di dire?
«I gradesi sono capaci di valutare le responsabilità di ogni singola forza politica e sapranno sce gliere quando saranno chiamati al voto».
Ha ricevuto solidarietà, anche in aspettate, dopo le dimissioni?
«Si, sono rimasto colpito e sorpreso» .
E adesso cosa farà?
«Mi godo la pensione programmando viaggi e letture perché non si deve mai smettere di conoscere e di imparare».
di Antonio Boemo
Fonte Il Messaggero Veneto