Manfredi ai sindaci: “Coesione sociale, base per comunità sicure e crescita economica”

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“Come sindaci, in prima linea per la tenuta e lo sviluppo delle nostre comunità, abbiamo di fronte sfide importanti, come la gestione delle emergenze, la sfida della burocrazia e la coesione sociale, prima base per avere comunità sicure e per una crescita economica” ha esordito il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi al Consiglio Nazionale dell’Anci tenutosi ieri in Campidoglio, tracciando un primo bilancio del lavoro fatto negli ultimi mesi.

“Abbiamo una serie di temi, individuati con il consiglio di presidenza, sui quali stiamo concentrando la nostra attenzione: risorse finanziarie, riforma fiscale, semplificazione e revisione del Tuel, aree interne, casa, servizi di prossimità e mobilità. Su ciascuno di essi – sottolinea Manfredi –  stiamo lavorando su tre agende tra loro intersecate (città metropolitane, città medie e piccoli comuni) ma tenendo conto delle diverse specificità. Particolare attenzione meritano le Aree Interne, la cui crescita rappresenta non solo una questione di riequilibrio territoriale, ma una sfida e un’opportunità per lo sviluppo sostenibile e inclusivo del Paese nel suo complesso. Nella nostra interlocuzione con il Governo, abbiamo ribadito la necessità di rafforzare l’integrazione socio-sanitaria nei servizi territoriali e l’esigenza di prevedere progetti strategici per dare la possibilità ai Comuni delle Aree Interne di realizzare, ad esempio, attività di contrasto allo spopolamento e alla denatalità”.

In tema di politica della casa, “serve un grande intervento di housing sociale e regole nazionali che ci aiutino a limitare gli affitti turistici nelle città e che consentano la manutenzione e la gestione del grande patrimonio di edilizia pubblica popolare che versa in condizioni drammatiche in tutta Italia”. In tal senso, “nell’incontro avuto stamattina con il ministro Salvini, abbiamo ribadito la necessità di risorse, sia per rifinanziare interamente il Fondo Affitti e Morosità Incolpevole che per garantire, nel medio periodo, le risorse per il welfare abitativo e la manutenzione del patrimonio destinato a fini abitativi”.

Tra le priorità dell’Anci c’è la riforma del TUEL, sulla quale, come già sottolineato nell’incontro con il ministro Piantedosi “occorre un testo che ci dia certezze e ci metta nelle condizioni di rispondere al meglio alle esigenze dei nostri cittadini”.

Altro grande tema da porre è quello della valorizzazione del personale pubblico locale: “i divari retributivi tra i Comuni e il resto della PA, a svantaggio del nostro personale, rendono la nostra attività eccessivamente precaria, anche a causa di una continua mobilità. Per i Comuni avere personale competente e equamente retribuito è una assoluta priorità. Con la flessibilizzazione del salario accessorio, prevista solo per la PA centrale, c’è il rischio che questo divario aumenti ancora”.

Sulla legge di bilancio 2025, Manfredi ha riferito come Anci “abbia ottenuto 100 milioni per le spese per i minori e 54 milioni per dimezzare l’impatto del target perequativo e in sede di conversione abbiamo ottenuto l’esclusione sul vincolo sul turn over del personale; ma se, l’impatto del taglio e l’accantonamento per il 2025 possono essere sostenibili, riteniamo – ha evidenziato – che dal 2026 la situazione diventi decisamente più dura. Abbiamo una prospettiva di 2 miliardi di tagli di parte corrente a fronte di un dato inflazionistico che si ribalta pesantemente sui costi dei contratti di servizio che non hanno avuto negli ultimi anni alcuna considerazione”.

Guardando al prossimo futuro, in merito all’attuazione della legge delega fiscale, “Anci ritiene fondamentale ottenere una norma di prospettiva che dia una risposta alla scarsa manovrabilità fiscale delle entrate chiedendo una compartecipazione da regolare con un successivo decreto”, ha detto Manfredi, senza dimenticare “una riforma della riscossione locale che tocchi vari e complessivi quali: incentivazione/riduzione accantonamento FCDE, revisione della disciplina degli incentivi al personale destinato al recupero, una nuova governance che aiuti i comuni soprattutto più fragili in termini strutture, dati e servizi”.

La relazione del presidente ha poi toccato i temi dei servizi di welfare e mobilità urbana – settori fondamentali per l’Italia e per tutti i cittadini -. Tematiche rispetto alle quali Manfredi ha auspicato un “rafforzamento delle politiche pubbliche nazionali”. “Dobbiamo esprimere insieme contrarietà ad ogni proposta di fiscalizzazione riguardante materie rientranti nelle nostre funzioni fondamentali, perché violerebbe le disposizioni costituzionali che presiedono al sistema di finanziamento delle funzioni pubbliche”.
Quanto al Pnrr, il presidente Anci ha sottolineato gli ottimi risultati ottenuti dai Comuni: “i risultati ci dicono che stiamo rispettando scadenze ed obiettivi. Per l’85% degli interventi dei Comuni – per un ammontare pari a 18 miliardi di euro (sui 24 complessivamente monitorati) – la fase di esecuzione è stata avviata o conclusa”.

Un pensiero – in chiusura dell’intervento – è stato rivolto al Santo Padre che in questi giorni sta vivendo momenti di sofferenza, con la speranza che possa riprendersi presto. “Papa Francesco – ha concluso Manfredi – ha posto l’attenzione su due temi a noi molto cari, fragilità e povertà, che sono anche le grandi sfide della contemporaneità, sfide che noi sindaci tocchiamo con mano ogni giorno”.

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