La condivisione del Governo centrale per costruire insieme con i territori lo strumento operativo del Next generation Eu e la responsabilizzazione degli stessi, che dovranno essere all’altezza di guardare in un’ottica nazionale e non solo locale, sono le due sfide che abbiamo davanti per progettare uno sviluppo su basi solide e a lungo raggio”.
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in occasione della tavola rotonda su “La ripresa dell’Europa, il rilancio dell’Italia ed il Next generation Eu”, moderata da Gerardo Greco e organizzata dall’Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (Aiccre), sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (Ccre) per celebrare la XVI Assemblea congressuale nazionale.
“Se le Regioni, le Province e i Comuni – ha rimarcato Fedriga – non saranno in grado, pur nelle proprie specificità, di muoversi in un’ottica nazionale nella costruzione del Piano, rischieremo uno scontro a chi ottiene di più: modalità che non favorirebbe il Paese, l’Europa né i nostri cittadini”.
Il governatore ha anche rilevato il grande merito delle Regioni nel contesto pandemico: “hanno dimostrato di saper dare una risposta al Paese”.
Un esempio di buone pratiche, secondo Fedriga, è da individuare nell’evoluzione della Conferenza delle Regioni dove “nella lotta alla pandemia, si è per gran parte superata la visione della spartizione rispetto alle singole Regioni e si è percorsa la direzione delle soluzioni unitarie con la sensibilità dei territori”.
“Quanto al Piano – ha detto Fedriga – in Friuli Venezia Giulia stiamo lavorando, come in altre Regioni, in un clima di incertezza rispetto alle scelte del Governo di condivisione e di costruzione della proposta italiana del Next Generation Eu; auspico che le incertezze si sciolgano il prossimo 8 aprile nell’incontro con il presidente del Consiglio nella seduta della Conferenza delle Regioni”.
Fedriga ha poi dettagliato sulle modalità adottate in Fvg nella costruzione dei contributi al documento che “non si sono limitati alle singole proposte per il Next generation Eu ma hanno guardato ad un piano complessivo con una visione di lungo raggio, da oggi ai prossimi decenni. E’ necessario – ha spiegato – tracciare la strada da intraprendere e quando è chiaro l’obiettivo, si tratta di verificare quanti passi possiamo compiere con le risorse a disposizione per non rischiare di mettere in piedi iniziative, anche utili, ma che non trovano esplicazione in un quadro di prospettiva e non sono integrate. L’integrazione – ha continuato Fedriga – passa anche attraverso il rapporto con i territori, auspico quindi che il Governo abbia consapevolezza di questo aspetto fondamentale. La stessa Commissione europea indica la necessità di costruire il Piano insieme a loro”.
Sollecitato dal moderatore sul tema dell’approvvigionamento dei vaccini, Fedriga ha evidenziato “un netto cambio di passo per la fornitura vaccinale rispetto a qualche mese fa” e ha rappresentato la posizione del Friuli Venezia Giulia rispetto alle offerte vaccinali dirette proposte ad alcuni territori: “tutte le strade possibili per l’approvvigionamento vanno esplorate ma solo in un’ottica di coerenza con il Governo nazionale e con documentate verifiche per tutelare i cittadini ed evitare mosse azzardate che possono mettere a rischio la sicurezza dei territori”.
Sul comportamento dell’Unione europea rispetto alla fornitura vaccinale Fedriga ha rimarcato le criticità: “è emerso un vulnus importante – ha chiarito -. Nell’emergenza pandemica, dei settori fondamentali non sono riusciti a trovare risposte all’interno dell’Ue stessa: è mancata la capacità di una produzione autonoma dei vaccini che renda l’Ue autosufficiente ed è mancata l’incisività dei rapporti di forza con i produttori farmaceutici. Rispetto a Paesi quali Usa e Gran Bretagna, l’Unione europea è stata meno efficace nell’ottenere i risultati”.
Sul Next generation, Fedriga ha espresso, infine, la convinzione che l’Unione Europea abbia compiuto un passaggio storico con un nuovo approccio al modello di tenuta del sistema imprenditoriale economico e sociale dell’Europa “ma i passi da fare sono ancora molti”. ARC/LP/ep
(Fonte Regione autonoma FVG)