Le Regioni non vogliono perdere tempo. Il definanziamento da 16 miliardi del Pnrr, e il conseguente allarme lanciato mercoledì sul rischio di blocco dei cantieri, hanno messo in stato di agitazione i governatori che già la prossima settimana incontreranno il ministro Fitto. A confermarlo è stato lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, che si presenterà al vertice con l’articolato e dettagliato documento di 27 pagine redatto a via Parigi. «Noi come Regioni – ha ribadito il governatore del Friuli Venezia Giulia – vogliamo essere collaborativi e costruttivi, dando il nostro apporto per raggiungere gli obiettivi del 2026».
Ma sul tavolo, contemporaneamente, c’è da sciogliere anche il nodo dell’assegno d’inclusione – lo strumento che prenderà il posto del Reddito di Cittadinanza – e della realizzazione della piattaforma per poter garantire a chi ne ha diritto di farne richiesta.
Un tema sul quale le Regioni, in un vertice al ministero del Lavoro, hanno chiesto maggior coinvolgimento e chiarezza, proponendo anche di pensare ad una «modalità transitoria» nel caso in cui si dovesse riscontrare una «non funzionalità» della piattaforma.
Sarà dunque una settimana intensa quella che attende non solo i governatori, ma anche i sindaci di tutta Italia, tra i primi a lanciare l’allarme sui tempi di realizzazione della piattaforma per l’assegno di inclusione.
A pochi giorni dalle ferie parlamentari l’obiettivo delle Regioni è di ottenere garanzie sui fondi alternativi da utilizzare al posto di quelli inizialmente stanziati dal Pnrr e poi reindirizzati sul progetto Repower, pensato per ottenere energie alternative al gas russo.
Si tratta di 16 miliardi che erano stati messi a disposizione degli enti locali per numerose opere, dai piani urbani integrati a progetti di rigenerazione urbana.