La nomina da parte dell’esecutivo Anci Fvg dell’assessora alle Pari Opportunità di Pordenone Guglielmina Cucci, quale referente e coordinatrice del Tavolo per le politiche di genere, era arrivata già a febbraio, poco prima del lockdown. Ora con un nuovo direttivo essa si concretizza stabilendo le modalità tecniche di avvio del tavolo.
“Per noi – ha dichiarato il presidente Dorino Favot – il Tavolo costituisce una novità, una figura non prevista dalla statuto, che abbiamo voluto fortemente introdurre in quanto convinti che la parità di genere, in tutte le sue accezioni, sia un obiettivo fondamentale, come espresso esplicitamente dall’obiettivo n.5 dell’Agenda 2030 dell’Onu, e irrinunciabile per una società che voglia veramente definirsi ed essere civile. Non può esistere metà delle popolazione vittima di piccole e grandi discriminazioni, più o meno evidenti. Per non parlare poi della violenza di genere, che non solo non accenna a diminuire, ma è stata acuita dall’emergenza sanitaria”.
“L’introduzione di un tavolo per le politiche di genere da parte di Anci Fvg – afferma Cucci – costituisce un atto dal significato molto importante, sia a livello concettuale, che pratico. Significa che da parte degli Amministratori e delle Amministratrici sta crescendo la sensibilità e la consapevolezza nei confronti di questa tematica e dal punto di vista pratico ci dà la possibilità di avviare un lavoro organico e condiviso a livello regionale. Il primo ambito a cui guardare e in quale operare, sempre in qualsiasi contesto, è quello culturale, per questo avere una classe dirigente consapevole e preparata su questi temi è fondamentale. Naturalmente durante questi mesi, caratterizzati dall’emergenza sanitaria, in attesa di dare effettivo avvio al tavolo, i contatti con Anci Fvg sono stati costanti e assieme abbiamo portato avanti diverse iniziative: dalla promozione del numero antiviolenza nazionale 1522 durante il lockdown, all’intervento in merito al triste episodio di cronaca “centro stupri”, denunciando quella cultura dello stupro che pervade la nostra società a tutti i livelli, fino ad arrivare alla collaborazione per il progetto Pordenone Futura, al via proprio in questi giorni, che alla sua conclusione potrà mettere a disposizione di tutti i Comuni della regione, un decalogo di azioni/buoni pratiche da attuare per realizzare l’obiettivo n.5 dell’Agenda 2030 dell’Onu”.