Reti veloci con il Pnrr in scuole e ospedali

Christian Seu

Strutture sanitarie, scuole, ma anche le aree normalmente snobbate dalle compagnie telefoniche perché considerate poco remunerative dal punto di vista economico. L’iniezione di risorse garantita dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) consentirà di migliorare le connessioni veloci alla rete internet e ridurre il digital divide in Friuli Venezia Giulia, come nel resto delle Regioni.
È il piano “Connetti Italia – Reti ultraveloci” promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale. E veloce scorre anche il tempo: tutti i progetti, incasellati nei cinque macro ambiti d’intervento dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026. Sono stati fin qui ultimati il 39,4 per cento degli interventi, mentre il 31 per cento sono in lavorazione. Impressionanti i numeri: oltre 72 mila civici da connettere, 478 strutture sanitarie interessate a un piano di potenziamento delle connessioni, 203 scuole da collegare, 278 stazioni base da rilegare in fibra ottica.
Più velocità
Il primo ambito d’azione è quello ribattezzato “Italia 1 Giga”, che mira a fornire almeno 1 gigabit al secondo in download e 200 megabit al secondo in upload alle unità immobiliari che, a seguito della attività di mappatura – eseguite da Infratel Italia nel corso del 2021 – sono risultate non coperte da almeno una rete in grado di fornire velocità di connessione in download pari a o superiore a 300 megabit. Il lotto, che comprende anche le utenze venete, vale 209 milioni di euro di lavori: 18 mila dei 72 mila civici interessati dal piano sono già stati connessi, mentre in queste settimane ci sono lavori in corso su 14.715 unità.
Le aree bianche
Il Piano Italia 5G ha l’obiettivo di incentivare la diffusione di reti mobili 5G nelle aree a fallimento di mercato – le cosiddette aree bianche – per soddisfare il fabbisogno di connettività mobile di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. Il Piano si compone di due interventi denominati «backhauling» e «densificazione». Il primo intervento prevede di realizzare nuove stazioni radio base 5G nei comuni coperti solo parzialmente: sono già cominciati i lavori a Codroipo, Sedegliano, Remanzacco, si sono già conclusi a Bagnaria Arsa, Mereto di Tomba, Rivignano Teor, mentre devono iniziare a Palmanova, Colloredo di Monte Albano, Tricesimo, Treppo Grande, Ragogna, Varmo, Faedis, Cordenons e Cormons. L’intervento di «backhauling» prevede di rilegare in fibra ottica 278 stazioni radio base già esistenti. Tra gli altri sono stati interessati in queste settimane dagli interventi Pordenone, Azzano Decimo, Fiume Veneto, Sacile, Cordenons, Porcia, Codroipo, Cormons, Udine, Gorizia, Mossa, mentre a Trieste le opere sono completate al 71 per cento.
Scuole connesse
Grazie ai fondi Pnrr il governo intende completare l’intervento pubblico avviato nel 2021 con fondi per lo sviluppo e la coesione con l’obiettivo di fornire alle scuole servizi di connettività Internet e banda ultra-larga. In Friuli Venezia Giulia gli edifici scolastici interessati sono complessivamente 201 e 34 degli interventi programmati sono già stati completati. Per restare ai comuni capoluogo, a Udine saranno interessati il Cpia e tre sedi dell’Uccellis, mentre a Trieste gli interventi sono ben 61 e riguardano nella quasi totalità le scuole dell’infanzia, con le uniche eccezioni dell’istituto Nautico, del liceo artistico Nordio e della primaria Degrassi. A Pordenone sono interessati il Cpia di via Concordia Sagittaria e l’istituto Flora, mentre a Gorizia sono già stati completati lavori alle scuole dell’infanzia Brigata Avellino, Ringaraja, via Gramsci, San Rocco, Boemo e Pika Nogavicka; saranno coinvolti anche gli istituti superiori D’Annunzio, il Fermi e il Cossar.
Il piano per la sanità
Sono quasi cinquecento invece le strutture sanitarie che beneficeranno delle risorse previste dallo specifico filone del piano: ospedali strutture di ricovero e Centri elaborazioni dati regionali a uso della sanità, case della salute, case e ospedali di comunità, strutture sanitarie minori, ambulatori, strutture di assistenza e riabilitazione. Lo stato di avanzamento dei lavori in questo caso è meno brillante: gli interventi in lavorazioni sono 53, quelli completati sono 25. A Trieste, tra questi, figurano quelli previsti al Data center di Insiel in via Francesco d’Assisi, al centro sanitario del Distretto 3, al centro diurno di via Pindemonte, al centro di formazione ed emergenza Mauroner, al Csm di via Gambini e al Csm di Barcola. A Udine è stata già cablata la sede amministrativa dell’Asufc in via del Pozzo e sono previsti nove interventi all’ospedale Santa Maria della Misericordia, ma è pure il potenziamento delle infrastrutture e alcuni reparti del Gervasutta e negli spazi del Csm in via Pozzuolo. Ventiquattro gli interventi a Pordenone, dal Csm alle strutture di via Revedole (Guardia medica, Casa Serena), mentre a Gorizia sono già iniziati i lavori nel carcere di via Barzellini, nella sede dell’infermiere di comunità al Centro Sinigaglia e nella sede di via IX Agosto.

Fonte il Messaggero Veneto