Marco Ballico
La protesta dei Comuni, nell’attesa di una norma aggiornata che faccia chiarezza su responsabilità e competenze di sindaci e coordinatori comunali della Protezione civile in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, non è più confinata alla Carnia. Da ieri, su proposta del direttivo dell’Anci, interessa tutte le amministrazioni del Friuli Venezia Giulia. E si traduce, parola di Dorino Favot, presidente dell’associazione dei sindaci, «nel blocco di tutte le attività di Pc».
Uno “sciopero” condiviso dall’assessore regionale Riccardo Riccardi: «Giusto che si fermino, almeno per le attività ordinarie, persone che mettono a disposizione tempo, passione, fatica e rischiano del loro per il bene degli altri».
Riccardi ha quindi annunciato nell’auditorium Comelli un provvedimento della Regione, in aula già a maggio con la legge multisettoriale, per assicurare tutela legale a chi si trovasse coinvolto in procedimenti giudiziari, come sta accadendo al sindaco di Preone, Andrea Martinis, e al capogruppo di Pc, Renato Valent.
GIRO A RISCHIO
Le conseguenze delle braccia incrociate dei volontari potrebbero essere dirompenti se si pensa al campo d’azione di 12 mila cittadini impegnati in un lavoro, emergenze a parte, di assistenza sanitaria, salvaguardia del territorio, tutela dei beni culturali, allestimento di aree d’accoglienza. «Anche un evento come il Giro d’Italia è a rischio», avverte Favot. «Se il sistema si blocca – aggiunge l’assessore –, sarà difficile portarlo avanti».
L’ANTEFATTO
Una settimana fa Riccardi aveva fatto un primo incontro per informare gli amministratori della volontà di trovare una soluzione per sgravare dalle responsabilità Martinis e Valent, rinviati a giudizio per la morte, nel luglio 2023, del volontario Giuseppe De Paoli, travolto da una ceppaia, a Verzegnis, mentre era impegnato nella rimozione di alcuni alberi.
LA QUESTIONE NORMATIVA
Ieri un secondo incontro è servito per informare i diretti interessati di un’azione comune sull’asse Trieste-Roma, sfruttando il ruolo anche nazionale di Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, per convincere lo Stato a escludere il mondo del volontariato dall’applicazione del decreto 81 del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Un passaggio con questioni tecniche non semplici da risolvere e con tempi di concretizzazione non prevedibili.
IL CONFRONTO CON IL DIPARTIMENTO
Riccardi ha fatto sapere che, assieme al direttore della Pc regionale, Amedeo Aristei, si confronterà oggi con il dipartimento nazionale. L’obiettivo è di concordare un testo, da portare all’attenzione prima della commissione degli assessori regionali e poi della Conferenza Stato-Regioni, in modo da poter costruire una norma (Anci Fvg spera si tratti di un decreto legge) tale da mettere nero su bianco che, nelle attività di volontariato, sindaci e capigruppo di Protezione civile non possono essere considerati alla pari di dirigenti e datori di lavoro. «È una posizione comune di tutti i Comuni Fvg e, finché non verrà condivisa a Roma, i nostri volontari non svolgeranno le consuete funzioni», ha ribadito Favot nella sede della Regione a Udine, applaudito dai colleghi.
TUTELA LEGALE
L’assessore ha fatto poi sapere della norma cui sta lavorando l’Avvocatura della Regione, mirata a disegnare un percorso di garanzia per il rimborso delle spese legali per evitare che i volontari rischino il proprio patrimonio personale. «L’impegno e la determinazione dell’assessore Riccardi sono sicuramente una buona notizia – è il commento del sindaco di Paluzza Luca Scrignaro –. Ma attendiamo che qualcosa si muova soprattutto a Roma. Stavolta non ci accontenteremo delle promesse, come facemmo invece nel novembre 2023, dopo le prime rassicurazioni, poi non seguite dai fatti, sempre nel merito della sanzione penale nell’ambito del volontariato di Protezione civile».
LA POLITICA
A dar man forte, come è emerso nei giorni scorsi, è la politica. Trasversalmente. La deputata del Pd Debora Serracchiani ha scritto un’interrogazione e informato di una proposta di legge in via di completamento. Il senatore leghista Marco Dreosto ha depositato un emendamento per intervenire sul nodo giuridico. «Le istanze dei territori, dei volontari e dei sindaci ancora una volta sono portate avanti dalla Lega», ha sottolineato anche il capogruppo in Regione Antonio Calligaris. —
Fonte
Il Messaggero Veneto