“6 maggio 1976, uno tra i terremoti più distruttivi che ha colpito il Paese: 120 i Comuni gravemente danneggiati, 45 quelli rasi al suolo, 989 i corpi estratti tra le macerie”.
Il Presidente dell’Anci Friuli Venezia Giulia, Dorino Favot ricorda: “una grande tragedia con danni alle abitazioni e alle attività produttive. Ma dopo il sisma uno scatto d’orgoglio e la volontà di ripartire, da subito, dal giorno dopo”. Questo lo spirito e l’anima dei friulani, il legame con la propria terra, la fierezza della propria gente.
Lo hanno chiamato il modello Friuli: “in dieci anni le abitazioni rase al suolo sono state completamente ricostruite”. Il Commissario Straordinario del Governo, Giuseppe Zamberletti, padre della ricostruzione e del Coordinamento dei soccorsi, nel ricordo di Favot: “è riuscito a dimostrare la grande volontà dei terremotati per una ricostruzione piena e completa, impegnata a gestire al meglio le risorse assegnate dal Governo”. E il Presidente FVG conclude: “oggi i friulani vivono nell’orgoglio di essere una popolazione attiva e proattiva capace di rialzarsi di fronte ad un’immane tragedia”.
Roberto Revelant, sindaco di Gemona del Friuli, la capitale del terremoto, spiega: “le 400 vittime del nostro territorio hanno lasciato un ricordo indelebile e una traccia scolpita nei cuori dei gemonesi”.
Questo Comune è un simbolo di ricostruzione e di rinascita del Friuli. Quale il successo? “Una sinergia straordinaria, auspicabile ancora oggi, tra tutte le istituzioni, Stato, Regione e Comuni. E’ stato questo il motivo del successo di allora – prosegue il sindaco – un successo che ha visto anche la partecipazione di tutti, politici, dirigenti e coordinatori, che sono riusciti a trovare la soluzione per ripartire”.
Accadde in città – 45 anni Terremoto Friuli 1 Favot (Anci Fvg), Revelant (sindaco Gemona) – YouTube