10mila passi per stare bene

Migliaia di persone in cammino per invecchiare bene, contrastare la solitudine e intraprendere o mantenere uno stile di vita sano. Sono gli obiettivi che si pone il progetto “Fvg in movimento. 10 mila passi di Salute”, avviato cinque anni fa dai consulenti della Regione (Direzione salute) assieme agli operatori di Federsanità Anci Fvg. In 91 comuni del Friuli Venezia Giulia, uomini e donne percorrono almeno 8 chilometri al giorno lungo 78 percorsi tracciati dagli esperti del vivere sano.

I criteri

Il progetto segue i dettati dell’Organizzazione mondiale della salute (Oms). L’Agenzia delle Nazioni unite raccomanda da tempo di fare almeno diecimila passi al giorno, circa 8 chilometri, così come molte società scientifiche convengono nel sottolineare l’importanza di una regolare attività fisica per prevenire e, in alcuni casi, risolvere problemi metabolici, cardiovascolari, posturali e pressori. Diecimila, infatti, è il numero medio di passi giornalieri che andrebbero fatti per mantenersi in salute. Tuttavia, anche con qusi 4 mila, ossia meno della metà di quanto raccomandato finora, si vive più a lungo. È quanto emerge dal più ampio studio finora elaborato sull’argomento, pubblicato sull’European journal of preventive cardiology. Secondo lo studio è sufficiente fare almeno 3 mila 967 passi al giorno per iniziare a ridurre il rischio di morte per le malattie in genere: già con 2 mila 337 si ridurrebbe il rischio di morire di malattie cardiovascolari. Più aumenta il numero di passi giornalieri, quindi, più diminuisce la possibilità di contrarre malattie che possono portare alla morte.

Le adesioni

In Friuli Venezia Giulia l’iniziativa promossa dalla Regione ha subito attirato l’attenzione dei comuni, tanto che a oggi sono 91 gli enti che hanno aderito, per un totale di 78 percorsi individuati in tutto il territorio regionale. Di questi, 18 si trovano nell’area collinare, 16 in montagna, 48 in pianura e 9 nella riviera, per un ammontare complessivo di circa 460 chilometri. Ogni anno sono decine di migliaia le persone che prendono parte alle camminate organizzate dai singoli gruppi, sparsi su tutto il territorio regionali. Nel novembre 2019 la Regione ha affidato la gestione e lo sviluppo del progetto a Federsanità Anci Fvg, che ha attivato un gruppo di coordinamento composto da Luana Sandrin, referente della Direzione centrale salute, Laura Pagani, referente del dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’università di Udine, e Promoturismo. Considerato l’enorme successo del progetto e dei singoli gruppi di cammino, sono stati attivati anche diversi corsi specifici, in collaborazione con la laurea magistrale in Scienze motorie e con l’Associazione laureati in scienze motorie “Sport &Fun”. Nel dettaglio si tratta di otto corsi teorici e pratici per formare i conduttori dei gruppi di cammino – ovvero figure esperte in materia di primo soccorso e grandi conoscitori del territorio di propria competenza – oltre a corsi di attività fisica e motoria nelle palestre comunali, avviati a ottobre dello scorso anno. Al momento sono 18 i comuni che hanno aderito a questa ultima iniziativa, per un totale di 600 iscritti tra i 55 e gli 85 anni.

I bandi

«Per coinvolgere attivamente tutti i comuni della Regione nel progetto – rileva Tiziana Del Fabbro, di Federsanità Anci Fvg – sono stati istituiti tre bandi, rispettivamente nel 2019, 2021 e nell’anno in corso, con i quali la Regione ha concesso contributi a tutte le realtà aderenti per l’organizzazione dei tracciati da percorrere a piedi, destinati quindi alla rigenerazione urbana della aree individuati, all’installazione delle panchine, cartellonistica e altro». Nel bando si chiede ai comuni di individuare un percorso facile e accessibile a tutti sulla lunghezza dei sette chilometri. Nel 2019 almeno 30 comuni hanno risposto presentando i propri progetti. «Tre anni fa li abbiamo inaugurati, nonostante le difficoltà legate alla pandemia da Covid 19 – prosegue Del Fabbro –. Grazie al contributo di Promoturismo, che in quel momento era attivo sul fronte della promozione del turismo lento e sostenibile, siamo riusciti a pubblicizzare la nostra iniziativa, che ha preso sempre più piede. La pandemia nel nostro caso ci ha permesso di raggiungere risultati importanti in pochi anni». I dati lo dimostrano: al momento risultano coinvolti il 42 per cento dei comuni su scala regionale e il 54 per cento degli abitanti. Con il passare del tempo il progetto ha costruito intorno a sé una fitta rete di collaborazione con le associazioni del territorio, che hanno portato all’organizzazione di diverse iniziative che si svolgono lungo il tracciato. «La sedentarietà, oggi, è uno dei principali fattori di rischio per le malattie croniche, cardiovascolari e diabete – rileva il presidente di Federsanità Anci Fvg, Giuseppe Napoli –. Si tratta di Malattie che si possono prevenire con un’attività fisica regolare, anche di intensità moderata. Il progetto 10 mila passi di salute in quattro anni e mezzo ha attivato un “circolo virtuoso” che realizza, concretamente, obiettivi condivisi di salute e benessere per l’intera comunità e, nel contempo, valorizza il contesto sociale, economico, territoriale e turistico». Il format viene apprezzato anche a livello internazionale. «Per tali ragioni – conclude Napoli – confidiamo di superare i cento comuni aderenti».

di Edoardo Anese

Fonte Il Messaggero Veneto