Centonovanta voti a favore, nessun contrario e 23 astenuti. Prendendo come test i numeri con cui il Senato, un mese fa, ha approvato la stessa norma a livello nazionale, il via libera definitivo al terzo mandato nei Comuni sotto i 5 mila abitanti dovrebbe andare verso un ampio consenso anche in Consiglio regionale.
E tra gli “sponsor” della deroga ai due mandati c’è sicuramente l’Anci. «Se un sindaco ha lavorato bene non vedo perché non si possa ripresentare», commenta il presidente regionale dell’Associazione dei Comuni, il sindaco di Prata Dorino Favot. Che in prospettiva si dice favorevole anche a un’ulteriore estensione della soglia ai 15 mila abitanti, peraltro già in cantiere anche a livello nazionale, essendo prevista dal disegno di legge di riforma del testo unico degli enti locali che il Consiglio dei ministri si appresta a varare.
Bene quindi questo passo in avanti, dichiara Favot, auspicando un voto compatto del Consiglio. «Su materie come queste, che riguardano la buona amministrazione, è opportuno mettere da parte logiche di appartenenza e pensare esclusivamente alle ricadute positive». Tra queste ricadute anche un’arma in più per contrastare le crescenti difficoltà, soprattutto nei Comuni più piccoli, a individuare candidati. «Un sindaco – dichiara ancora Favot – deve fare i conti con una normativa complessa e nello stesso tempo con responsabilità importanti. Con la rivisitazione delle indennità, lo scorso anno, la Regione ha fatto uno sforzo importante, adeguandole e commisurandole in modo più puntuale alle dimensioni dei Comuni. Nessuno si arricchisce facendo il sindaco: è un ruolo importante ed è stato fatto un passo importante per riconoscerlo. Estendere il terzo mandato ai Comuni fino a 15 mila abitanti? Sarei sicuramente favorevole, anche se si questa novità, numeri alla mano, riguarderebbe pochi Comuni di questa Regione».
Comuni che devono fare i conti con un’emergenza ancora più grave, quella del personale amministrativo. «Oltre al problema dei concorsi – commenta ancora Favot – c’è quello del cosiddetto “turismo” concorsuale: chi si presenta, legittimamente, sceglie una collocazione più comoda quando riesce a vincere un concorso più vicino a casa. Sostenere i piccoli Comuni è una priorità, e credo che l’ipotesi dell’assessore Roberti di un concorso unico regionale per i piccoli comuni vada nella giusta direzione».
Fonte: Il Messaggero Veneto