Impegnata in politica e per la comunità «con sempre Manzano nel cuore». Lidia Driutti, che avrebbe compiuto 69 anni 1’8 dicembre, è morta per un malore che l’ha colta, nelle prime ore di ieri, nella sua abitazione, nella frazione di San Lorenzo. Eletta per due volte sindaco, è stata anche consigliere provinciale del Pdl e, attualmente, sedeva tra i banchi dell’opposizione manzanese. Lascia il marito Leo Franco Marcuzzo e il figlio Gianluca. Ma a piangerla sono anche molti colleghi e amici.
«È stata una cosa improvvisa – riferisce il figlio Gianluca –, si era addormentata sul divano e mio padre, a un certo punto, verso le 4, ha capito che qualcosa non andava ed è andato a controllare. Mi ha avvisato subito e sono corso da loro, ma purtroppo non hanno potuto fare niente neanche gli operatori del 118». Un fulmine a ciel sereno. «Era una donna solare – riprende il figlio –, sempre attiva e disposta ad aiutare chi ne avesse bisogno. Era molto legata alla nipote, mia figlia, che ha sette anni».
I funerali saranno celebrati domani, alle 11, nella chiesa parrocchiale di Manzano, mentre il rosario sarà recitato questa sera, alle 20, nella chiesa di San Lorenzo.
La sua scomparsa, inaspettata, ha sconvolto la città della sedia. «È stata lei a spingermi a fare politica – ricorda il sindaco Piero Furlani, ancora incredulo –, mi ha spronato a interessarmi anche del pubblico. Era una persona che sapeva coinvolgere la gente e si prodigava per Manzano. Mi stringo alla sua famiglia in questo momento di dolore ed esprimo il cordoglio da parte dell’amministrazione e di tutta la cittadinanza».
Lidia Driutti era entrata in politica, come assessore, nel primo mandato di Daniele Macorig. Con il secondo (nel 2003-2007) era diventata vicesindaco e aveva retto il Comune quando Macorig aveva ricoperto il ruolo di assessore provinciale. Lidia Dritti, quindi, era stata eletta sindaco nel 2007 e riconfermata nel 2012 (anche consigliere provinciale) e fino al 2014. Quindi una pausa per poi ripresentarsi in pista nel 2019 con Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale-Legati per Manzano a sostegno della candidata Annamaria Chiappo. Prima di impegnarsi in politica, Lidia Dritti si era sempre spesa per la comunità ricomprendo diversi incarichi, era stata ad esempio segretaria della Pro loco e presidente dei commercianti locali avendo in passato un negozio di articoli per bambini.
«Una perdita che pesa tanto – sottolinea Patrick Stacco, capogruppo di Progetto Manzano, già assessore durante i suoi mandati –, Lidia ha sempre fatto il bene della comunità, è stata lei a contattarmi per chiedermi di entrare della politica». Anche l’attuale vicesindaco Lorenzo Alessio, che in passato aveva lavorato al fianco di Dritti come assessore e per un periodo come vice, esprime il cordoglio per la scomparsa di una delle protagoniste della politica manzanese e non solo. «Prima del percorso politico – ricorda – avevamo condiviso un percorso nell’ambito del Comitato iniziative locali San Lorenzo Soleschiano Casali, dove Lidia ha sempre ricoperto un ruolo molto importante. È sempre stata partecipe e attiva nella vita pubblica, una donna caparbia che andava fino in fondo nelle cose».
Durante la sua amministrazione, tra l’altro, si è distinta in campo ambientale, ponendo fine alla diatriba relativa al contenzioso Gesteco-Comune sulla realizzazione di un depuratore per reflui tossico-nocivi e impedendone appunto l’edificazione. Molte le opere pubbliche portate a termine con l’assessore Valmore Venturini. Aveva collaborato con l’acquedotto Poiana per la costruzione di un collettore fognario per il capoluogo, l’adeguamento di due impianti di depurazione e la realizzazione di quello di Soleschiano. Durante il suo mandato era stata realizzata anche la piazzola ecologica di via Duca D’Aosta e l’area esterna del Foledor. Aveva, infine, precorso i tempi nell’ambito dei parchi fotovoltaici, essendo stata una dei primi sindacaci ad autorizzarne uno di 10 megawatt nella strada che collega San Nicolò ai Casali, dopo uno studio dettagliato e molti approfondimenti, al servizio della comunità.