Daniela Larocca
In testa, ancora una volta insieme, per il primato nordestino. Massimiliano Fedriga e Luca Zaia conquistano il primo e il secondo posto nella classifica Governance Poll sul gradimento dei primi cittadini e governatori, realizzata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore.
Il presidente del Friuli Venezia Giulia raggiunge il 66,5% delle preferenze dei suoi elettori e si posiziona, per un soffio, davanti al collega del Veneto Luca Zaia (66%).
«C’è soddisfazione ovviamente ma questo ci mette di fronte a una grande responsabilità, la fiducia che ci viene confermata dai cittadini del Friuli Venezia Giulia ci deve anche portare un grande senso di responsabilità, di realismo e di ancora maggior impegno per tutelare, valorizzare gli interessi di questa regione», ha commentato il governatore del Fvg. Non si sono fatti attendere i commenti dal mondo della politica regionale.
Per Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga Presidente, il risultato conferma «la guida forte e apprezzata, è importante continuare su questa strada» mentre Antonio Calligaris (Lega) parla di «continuità e visione», seguito da Forza Italia che rivendica «concretezza e buon governo». Soddisfazione dal senatore del Carroccio Marco Dreosto: «Primo anche questa volta. Ma ormai non è più una notizia. Fedriga guida, convince e porta risultati». Per Walter Rizzetto di FdI, il centrodestra sta «lavorando bene a favore del territorio» con «ottimi risultati nei settori più importante soprattutto dal punto di vista economico».
Sul punto ribatte l’opposizione che con la dem Caterina Conti critica: «Sì, Fedriga ha un’immagine forte, ma restano problemi irrisolti: sanità, giovani, sviluppo». Le fa eco Pellegrino (Avs) che ci vede «politiche a spot» e ipotizza «pressioni per un terzo mandato».
Dietro al primato di Fedriga e Zaia, la graduatoria offre parecchie novità.
Alberto Cirio, al secondo mandato in Piemonte, consolida il proprio consenso al 59% e conquista la medaglia di bronzo completando un podio monopolizzato dal centrodestra del Nord.
E per i sindaci?
Per la prima volta, a guardare bene la classifica del Sole 24 Ore, in cima c’è un sindaco di Fratelli d’Italia, immagine di un partito che inizia ad avere un certo peso nelle Amministrative. Il Governance Poll ha infatti incoronato Marco Fioravanti, al secondo mandato alla guida di Ascoli Piceno. Lo sprint del marchigiano ha mandato al secondo posto Michele Guerra, sindaco di Parma e vincitore lo scorso anno, mentre a chiudere il podio interviene un ex aequo fra una novità e una conferma: Vito Leccese di Bari, e Gaetano Manfredi di Napoli. nordest spaccato Per quanto riguarda il Nord Est, invece, i risultati Governance Poll fotografano un territorio spaccato. Se da un lato Treviso e Rovigo si collocano nella top ten dei sindaci più apprezzati d’Italia, altri capoluoghi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia mostrano segnali di difficoltà o calo di consenso. In regione, il quadro è sicuramente più stabile.
Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, si colloca al 25° posto con un 56% di gradimento.
A Gorizia, Rodolfo Ziberna (centrodestra) è 34°, con il 55%.
Più in basso Trieste, dove Roberto Dipiazza raccoglie il 50% e si piazza al 73° posto.
Pordenone non compare nella classifica: il neoeletto Alessandro Basso è entrato in carica da troppo poco tempo per essere incluso nell’indagine.
Più eterogenea, invece, la mappa veneta. Qui il sindaco di Treviso, Mario Conte (Lega), si posiziona al 5° posto con un gradimento del 60%, in calo rispetto al 64,8% ottenuto al momento dell’elezione. Buon risultato anche per Valeria Cittadin a Rovigo, al 9° posto con il 59%, in leggera crescita rispetto al 2022. A Padova, Sergio Giordani si attesta al 25° posto con il 56%, segnando un lieve calo (−2,4%). Giacomo Possamai a Vicenza registra l’aumento più significativo (+3,5%) e arriva al 52° posto. Più in basso Belluno, dove Oscar De Pellegrin guadagna consensi e raggiunge il 59° posto con il 53%, in crescita dal 50,7%. Venezia e Verona segnano invece i peggiori risultati tra i capoluoghi veneti: Luigi Brugnaro scende al 73° posto con il 50% (−4,1%), mentre Damiano Tommasi a Verona è 89° con un consenso del 47%, in calo di oltre sei punti rispetto al giorno dell’elezione.
Fonte
Il Messaggero Veneto
