Valeria Pace
Spinta alle imprese a investire nei centri storici, mini-riforma della tassa di soggiorno e misure anti contratti “pirata” con premialità per le imprese che scelgono di applicare i contratti siglati dalle associazioni di categoria e dai sindacati maggiormente rappresentativi. Queste le principali novità che sono arrivate con il primo via libera in giunta per il Codice del Commercio e del Turismo, la nuova disciplina che riunirà assieme questi due aspetti per «una promozione integrata dello sviluppo del territorio». Una scelta che, ricorda con orgoglio l’assessore regionale al Turismo e alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, è un unicum in Italia.
I pilastri
Il restyling normativo è guidato dall’obiettivo di semplificare e sburocratizzare la materia, questo è il primo pilastro. Turismo e commercio al momento sono disciplinate da 14 leggi in 567 articoli che verranno accorpate nel codice riducendo a 143 il numero totale di articoli. In più l’obiettivo è rendere più facilmente accessibili alle imprese i contributi. Dunque anche i regolamenti per accedervi vengono ridotti da 29 a 7.
Il secondo pilastro è l’introduzione del masterplan degli spazi commerciali e la riforma dell’urbanistica commerciale. Il masterplan è finalizzato a mappare tutti gli spazi commerciali esistenti per creare un coordinamento regionale sui nuovi investimenti, con l’obiettivo di individuare con precisione i centri storici e le aree in cui si desidera rafforzare il commercio, le cosiddette “aree a indebolimento commerciale”. Con l’urbanistica commerciale ci si propone di attirare attività nei centri storici con sostegni ad hoc e sburocratizzazione. Mentre ci dovrà essere una conferenza dei servizi regionali per dare l’ok a nuovi investimenti fuori da queste aree.
Terzo pilastro, legato strettamente al secondo, è il sostegno al commercio di prossimità. Ci saranno contributi per chi vuole avviare nuove attività nei centri storici. Previsto l’abbattimento dei canoni d’affitto per due anni per attività in aree di indebolimento commerciale o nei Comuni con popolazione non superiore ai 5 mila abitanti.
Quarto pilastro è il turismo lento, che mira a favorire l’insediamento di attività ricettive lungo le ciclovie e i cammini.
Come quinto pilastro c’è l’introduzione di un piano strategico di marketing turistico per i consorzi turistici, che sono dotati di un fondo contributivo ad hoc.
Verranno poi introdotte delle nuove categorie per valutare l’attribuzione delle stelle agli hotel. Questo è il sesto pilastro.
Come settimo pilastro c’è invece la riforma della tassa di soggiorno fatta di concerto con la direzione Autonomie locali, con cui verrà estesa la possibilità di introdurla a tutti i Comuni della regione e non più solo a quelli a vocazione turistica. In più si porta al 50% la percentuale massima di risorse che potranno essere destinate agli investimenti, dunque alle opere pubbliche. Il restante quantitativo sarà reinvestito in promozione turistica che però dovrà essere allineata alla programmazione di PromoTurismoFvg. In caso di incassi superiori ai 100 mila euro sarà convocato un tavolo con PromoTurismoFvg e le principali associazioni di settore.
Infine, l’ottavo pilastro sarà la lotta ai “contratti pirata”. La Regione darà maggiori punteggi in graduatoria alle imprese che per i contratti si attengono a quelli sottoscritti dalle associazioni di settore più rappresentative.
Le reazioni
Plaude Gianluca Madriz, presidente regionale di Confcommercio Fvg , assieme ai colleghi presidenti di Pordenone Fabio Pillon, Trieste Antonio Paoletti e Udine Giovanni Da Pozzo , alla nuova norma: «La proposta di legge va nella giusta direzione, quella della semplificazione e del riconoscimento della centralità del terziario, punti fermi su cui Confcommercio insiste da sempre». Rimarcando il contributo dato dagli uffici dell’associazione di categoria a redigere la legge, Madriz sottolinea che è «sicuramente importante il fatto che il testo preveda, oltre alla consistente riduzione di leggi e regolamenti, anche un significativo investimento a sostegno delle piccole attività». —
Fonte
Il Messaggero Veneto
