«Parola al Terzo settore»
Cristian Rigo / udine
Valorizzare il variegato mondo del terzo settore per fare in modo che il prezioso contributo dei 167 mila volontari venga utilizzato al meglio.
Questo l’obiettivo dell’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi che ieri ha dato il via all’iter che dovrà portare la regione a scrivere una nuova legge del settore. «Avviamo un percorso per scrivere un testo – ha annunciato –, che riconosca il valore del volontariato e ne aggiorni la disciplina alla luce delle trasformazioni sociali e organizzative degli ultimi anni. L’obiettivo è arrivare a un testo moderno, condiviso e capace di rispondere alle esigenze reali dei cittadini e delle comunità».
L’incontro
Il primo passo è stato fatto ieri quando Riccardi, ha incontrato i referenti dell’Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs), della direzione centrale Salute e dell’Università di Udine con la direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche, Elena D’Orlando.
L’analisi
«Metteremo a disposizione le competenze professionali della direzione centrale Salute e collaboreremo con l’Università di Udine per impostare un’agenda che detterà il lavoro di analisi e la costruzione del nuovo impianto normativo – ha precisato Riccardi –. Un’agenda che, a breve, vogliamo presentare a tutti i portatori dai quali poter raccogliere, anche in più occasioni, i loro contributi preziosi, per unire esperienze, proposte e suggerimenti». Un lavoro di squadra quindi che intende coinvolgere tutti i portatori di interesse. L’ascolto Nelle prossime settimane, la Regione convocherà, infatti, le rappresentanze del mondo del volontariato e delle organizzazioni del Terzo settore, al fine di «costruire un’agenda di lavoro condivisa e partecipata. Vogliamo ascoltare le realtà che ogni giorno operano nei territori, per comprendere come è cambiato questo mondo e definire insieme le nuove regole che ne guideranno l’attività nei prossimi anni» ha spiegato Riccardi. L’assessore ha poi ricordato che il metodo adottato sarà lo stesso utilizzato per la legge sulla disabilità, basato su «partecipazione, confronto e consenso ampio».
Riconoscenza
«Puntiamo – ha ribadito – a un percorso che porti a una legge efficiente, aperta e sostenibile, capace di valorizzare il contributo del volontariato e di renderlo parte integrante anche del sistema socio-sanitario regionale». Il lavoro preparatorio si svilupperà tra la fine del 2025 e il 2026, anno che coincide con il cinquantesimo anniversario del terremoto del Friuli, evento in cui il volontariato seppe esprimere una straordinaria capacità di solidarietà e organizzazione. «Questa nuova legge – ha concluso Riccardi – vuole essere anche un segno di riconoscenza verso quel patrimonio umano e civico, che ancora oggi rappresenta una delle risorse più preziose della nostra Regione».
I numeri
In Friuli Venezia Giulia, nonostante la crisi demografica sono 167 mila persone impegnate sul campo per dedicarsi all’aiuto alle persone e al territorio, con una percentuale di attivi che nella popolazione over 15 è dell’8,8% nell’ambito delle attività organizzate e del 7% in quelle non organizzate, per un totale del 14,4% sommando i due ambiti, contro un dato nazionale del 9,1%. Un dato in linea con quello del Nordest e che, oltre a confermare maggiore propensione all’impegno volontario delle regioni settentrionali, testimonia anche una buona tenuta del terzo settore in regione, dove il numero di volontari tra il 2013 e il 2023, in base al recentissimo rapporto Istat sul volontariato, ha contenuto il calo in 6 mila unità non solo in valori assoluti (da 173 mila a 167 mila), ma soprattutto in termini percentuali (dal 15,1% del 2013 al 14,4% del 2023). —
Fonte Il Messaggero Veneto
