Anci Fvg. Problema personale: approccio multilaterale e Conferenza del Comparto Pubblico

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La via di soluzione non è univoca, serve un approccio multilaterale. Dopo aver ascoltato e raccolto il grido d’allarme da parte dei sindaci della regione Friuli Venezia Giulia, Anci Fvg mette in campo una strategia su più fronti per tentare di snodare il complicato nodo della mancanza di personale e della necessità di ammodernare il sistema degli Enti Locali, lanciando l’idea di convocare la Conferenza del Comparto Pubblico.

Ad essere maggiormente colpiti dalla mancanza di personale sono i piccoli comuni della nostra regione e i municipi collocati in montagna o in luoghi difficilmente raggiungibili, meno appetibili per i dipendenti rispetto a realtà di maggiore entità o magari semplicemente più vicini a casa. Così negli uffici mancano ragionieri, tecnici, vigili e non aiuta il cambio generazionale che si sta vivendo a seguito dei pensionamenti degli assunti dopo il sisma del ’76.

Insomma una situazione complicata su cui Anci Fvg è già al lavoro da tempo e che, dopo aver analizzato passo dopo passo, ritiene si possa risolvere solo con un approccio multilaterale: “Non serve una nuova legge, ne abbiamo anche troppe da rispettare – spiega Dorino Favot, presidente di Anci Fvg – servono accorgimenti pratici che potrebbero essere attuabili con piccole, ma significative modifiche. Eliminare, per esempio per chi si licenzia, la conservazione del posto per sei mesi, valida anche per chi è in prova, che paralizza il sistema delle possibili sostituzioni; la necessità di inserire degli incentivi per chi decide di lavorare nei comuni periferici che invece potrebbero fare la differenza sul portafoglio dei dipendenti motivandoli a fare anche qualche chilometro in più, così come l’assenza di un possibile avanzamento di carriera. Ad incidere anche la mole di lavoro: la mancanza di digitalizzazione delle attività degli archivi esclude azioni da remoto, complicando ulteriormente la vita degli uffici e dei pochi dipendenti presenti. Richieste che abbiamo avanzato all’assessore del Fvg Pierpaolo Roberti, intervenuto in Direttivo, e con cui siamo pronti anche a fare un’analisi in merito alle formule e alle figure professionali necessarie nei comuni della nostra regione per poter lavorare al meglio anche sulla convocazione dei prossimi concorsi. Una soluzione va trovata, non si può più aspettare – conclude Favot – il rischio, altrimenti, è la stasi dei comuni, da sempre l’istituzione più vicina ai cittadini”.

“Anche in Cal abbiamo affrontato questa tematica – ha ricordato la neoeletta presidente Francesca Papais, sindaco di Zoppola e già componente del direttivo di Anci Fvg – più volte trattate in concerto con Anci Fvg a partire dal diritto della conservazione del posto per i 6 mesi, passando per la questione dell’aspettativa e il “pellegrinaggio” da un concorso all’altro di vari candidati. In un momento come questo – ha concluso la presidente- credo sia fondamentale fare sistema perché queste criticità che stanno emergendo, rischiano di farci perdere delle opportunità, prima di tutte quella del Pnrr”.

“Quattro anni fa il problema – ha ricordato l’assessore regionale agli Enti locali Pierpaolo Roberti – non era quello di trovare personale, ma l’impossibilità di sforare il tetto delle assunzioni. Così da inizio legislatura, abbiamo lavorato su questo aspetto, ottenendo il sistema integrato per arrivare poi alle soglie. Nel frattempo però il contesto è completamente cambiato: nel comparto unico potete assumere nei comuni 1500 persone, ma non si riescono ad attrarre dipendenti nel settore pubblico. C’è un problema di appetibilità – ha proseguito Roberti: fare il dipendente in un comune non è più un’ambizione . Il privato può giocare sul prezzo, il pubblico no”. “Come Amministrazione regionale – ha sottolineato Roberti – non ho intenzione di imporre modelli organizzativi, ma posso impegnarmi per offrire gli strumenti utili per raggiungerli. Parliamo di smart working, per esempio, ma anche di una possibile premialità per i dipendenti che decidono di restare nei piccoli comuni, per cui stiamo avviando un confronto con i sindacati. Abbiamo ancora 6 mesi di tempo per arrivare alla pre-intesa per il contratto di comparto, alla legge sui segretari comunali,  ma anche all’ assestamento e stabilità 2023, dove si può trovare ulteriore spazio per agire, con tempestività,  su proposte tecniche percorribili a breve raggio”.

“Anci Fvg – ha  concluso Favot – oltre a ribadire che gran parte delle proposte potranno pervenire da Compa Fvg, che nell’ultimo anno ha già raccolto le varie richieste d’aiuto da parte dei sindaci, ha proposto anche la convocazione della Conferenza del comparto Pubblico con l’obiettivo di analizzare al meglio la questione personale, ma soprattutto di esplorare in modo innovativo le necessità degli enti locali che non sono più quelli di 40 anni fa”.