di Maura Delle Case
L’assemblea dei soci dell’Ente Friuli nel Mondo ha scelto ieri il nuovo presidente. A raccogliere il testimone dalle mani dell’uscente Loris Basso è Franco Iacop, già assessore e presidente del consiglio regionale. Un’investitura, la sua e quella del nuovo consiglio direttivo, arrivata a larga maggioranza, ma non all’unanimità. Due dei quattro fogolârs presenti, Lione e Caracas, hanno votato contro, mentre si sono astenuti quelli di Bassano e di Milano, come pure il Comune di Sequals e l’Arlef. Dissenso che in termini di quote pesa poco (sei in tutto) se paragonato a quello dei voti a favore, arrivati con convinzione da Comune di Udine, Fondazione Friuli, di Confartigianato Udine e Confindustria Udine, Camera di Commercio Pordenone e Udine, Società Filologica Friulana, Università di Udine e Comune di Cividale, espressione di 1.047 delle 1.250 quote sociali.
Nato a Udine nel 1961 e residente a Reana del Rojale, Iacop porta in dote all’ente Friuli nel mondo un lungo curriculum istituzionale, forte di cinque anni (dal 2003 al 2008) da assessore regionale alle Autonomie locali e alle relazioni con i corregionali all’estero, e quindici anni in Consiglio (dal 2008 al 2023) di cui cinque (dal 2013 al 2018) da presidente.
«È un grande onore – dichiara – essere eletto alla presidenza dell’ente e sarà mio impegno prioritario rappresentare al meglio la storia, la tradizione, l’identità del Friuli, che ha nei fogolârs i suoi grandi portabandiera e amplificatori, a fianco di una nuova emigrazione che si distingue anch’essa, come le generazioni che l’hanno preceduta, per impegno, laboriosità e onestà». «È un mondo – prosegue il neo presidente – che ho avuto modo di conoscere da vicino non solo da assessore, da consigliere e da presidente del consiglio regionale, ma anche per relazioni familiari. È mia intenzione coltivare questi rapporti, in continuità con quanto fatto dai miei predecessori e dal presidente Basso, perché i fogolârs sono gli ambasciatori della nostra immagine del mondo e possono continuare a mettere a disposizione della nostra regione, del nostro territorio e delle nostre imprese un grande patrimonio di relazioni e di collegamenti. In questo senso sarà orientato il mio impegno, anche nella ricerca di un chiarimento rispetto alle osservazioni che alcuni sodalizi hanno avanzato rispetto al rinnovo del comitato direttivo». Come detto, a sollevare qualche perplessità, pare in ordine alle modalità di presentazione della lista, lamentando il mancato coinvolgimento, sono stati 4 fogolârs, il Comune di Sequals e l’Arlef, il cui presidente, Eros Cisilino, si limita a dichiarare: «Vogliamo capire quali sono le dinamiche che ci sono state dietro alla composizione di questa lista».
Iacop guiderà un comitato direttivo di 17 componenti, di cui 8 di nuova nomina, compresa la sua. Nel direttivo, indicato dal Comune dopo un confronto con gli altri soci fondatori e presentato dal consigliere Alessandro Colautti in rappresentanza del sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, figurano 8 nuovi componenti: oltre a Iacop e a Colautt i, Stefania Garlatti Costa, Raffaella Bombi, Massimo Duca, Guido Nassimbeni, Lucia Pilutti, Alessandro Pozzo. Confermati dal direttivo uscente invece Michelangelo Agrusti, Pierino Chaindussi, Elisabetta Feresin, Stefano Lovison, Luigi Papais, Gabrio Piemonte, Francesco Pittoni, Joe Toso e Federico Vicario. Nuovi membri anche nell’organo di controllo, i titolari Giovanni Dal Mas e Giovanna Nadali (in aggiunta al presidente Gianluca Pico, confermato), con Stefania Coiutti e Chiara Repetti (nuove) come supplenti, e Alessandro Tesolat, che guiderà il collegio dei probiviri, dove siedono anche i confermati Enzo Bertossi e Alfredo Norio.
Iacop raccoglie il testimone dalle mani del suo predecessore Loris Basso, che ha guidato l’ente da marzo 2020 a ieri. «Credo di lasciare una base solida in dote al mio successore, cui vanno i miei migliori auguri – ha detto Basso –. Ringrazio i soci, il direttivo, la Regione per il lavoro fatto assieme, ringrazio i collaboratori, ma il saluto più sentito lo rivolgo ai nostri fogolârs, che continuano a tenere accesa la fiamma della friulanità». Come bilancio del suo mandato, fortemente condizionato al suo avvio dalla pandemia, l’ex presidente ha ricordato l’impegno dei fogolârs sul fronte degli aiuti nella fase più dura dell’emergenza Covid, gli 11 sodalizi che hanno inaugurato o riavviato la propria attività tra il 2020 e il 2024, «grande segno di vitalità della nostra base», il forte coinvolgimento nell’ente nel progetto Pnrr sul Turismo delle radici.