Un lunedì pomeriggio a teatro per fare formazione. È accaduto ieri al Palmostre ai dipendenti del Comune di Udine, che hanno assistito alla rappresentazione “Persone fuori dal Comune” portata in scena dalla compagnia “PianoInBilico”. In 300 quelli che hanno accolto l’invito del sindaco Alberto Felice De Toni, per un evento che ha dato il via a un nuovo piano di formazione che coinvolgerà tutti i 760 dipendenti di palazzo D’Aronco.
«Abbiamo voluto invitare tutti i lavoratori del Comune per creare un’occasione di riflessione, ma soprattutto di coesione tra noi, in vista delle grandi sfide che ci attendono – ha detto il sindaco De Toni –. Siamo partiti da alcune parole chiave: connessioni, programmazione integrata, organizzazione, miglioramento continuo, strumenti innovativi, cultura dei processi. Ci serviranno di ispirazione per il nostro lavoro insieme, che spero sarà sempre più proficuo. Vogliamo tenere alta la bandiera del Comune», ha chiuso il primo cittadino, intervenuto al Palamostre insieme a quasi tutta la sua giunta. Presente anche Stefano Minisini, referente di Compa Fvg (la Fondazione di Anci Fvg che ha curato l’appuntamento formativo), e il dirigente pubblico Michele Bertola, autore del libro “Persone fuori dal Comune”, da cui è stato tratto lo spettacolo.
Un evento “motivazionale” quello portato a Udine da De Toni, poiché la rappresentazione, come il libro, non pone l’accento tanto su riferimenti normativi, decreti o circolari, quanto sulle “storie di impiegati” che hanno deciso di vivere la scommessa del cambiamento. Il sindaco ha voluto cogliere l’opportunità di formare attraverso il teatro per coinvolgere i dipendenti in un momento di crescita e riflessione sul proprio ruolo nella pubblica amministrazione. E chi meglio di Bertola per riuscirci? Professionista di lungo corso e direttore generale del Comune di Monza (con esperienze passate a Legnano, Bergamo e Cinisello Balsamo), è ritenuto uno dei massimi esperti dell’innovazione nei processi organizzativi nella pubblica amministrazione.
È toccato a lui introdurre lo spettacolo, ricordando come nel giro di poche settimane, con l’avvento della pandemia da Covid, i dipendenti pubblici siano passati dall’essere «fannulloni, casta e furbetti del cartellino» a «eroi». «Quando la società non ha più avuto cose che dava per scontate come la salute, la sicurezza, la possibilità di stare con le persone – ha chiarito Bertola – si è ricordata di un pezzo importante del Paese che queste cose le tiene in piedi. Non lo dico per auto-celebrazione, ma per tenere a mente che dobbiamo essere all’altezza del compito affidatoci, così come di quelle attese». Minisini ha chiuso così: «L’apprendimento e la formazione non sono solo corsi o lezioni da impartire in aula, ma anche momenti che possono contribuire a una crescita culturale e motivazionale delle persone». Ecco spiegato l’appuntamento di ieri a teatro. —
di Alessandro Cesare