Nicotra: “Per i Comuni le migliori condizioni di contesto, centrale collaborazione istituzionale”

“I settori che la Commissione Europea ha indicato come privilegiati per utilizzare i quasi 200 miliardi del Pnrr, sono quelli di elezione dell’attività istituzionale dei sindaci. D’altro canto, malgrado la crisi pandemica, i Comuni restano i principali investitori pubblici, come confermano i dati 2020 e del primo semestre 2021, con una crescita del 23% degli investimenti comunali. Partendo da questi dati abbiamo cercato di costruire, dialogando con il governo, le migliori condizioni di contesto, con tempi rapidi, finanziamenti diretti ai Comuni e rafforzamento delle competenze amministrative. Il tutto per raggiungere l’obiettivo di spendere il maggior numero possibile di risorse, facendo sì che l’Italia del 2027 sia migliore di quella del 2020”.

Lo ha affermato il segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra aprendo il seminario on line organizzato da Anci, insieme con Utilitalia, per illustrare i bandi del Pnrr promossi dal Ministero della Transizione Ecologica, a cui hanno partecipato i rappresentanti di quasi 600 Comuni.

“Se le condizionalità poste dalla Commissione per eseguire gli interventi sono molto stringenti sui tempi di esecuzione dei lavori e sulla loro rendicontazione, non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Per questo – ha aggiunto Nicotra – reputo la giornata di oggi molto importante, poiché rappresenta un modello di collaborazione istituzionale decisivo per permettere che i vari avvisi in campo procedano il più rapidamente possibile”.

Il segretario generale ha evidenziato l’importanza del riconoscimento del finanziamento diretto ottenuto dai Comuni e ha ricordato la richiesta dell’Associazione di rafforzare le competenze amministrative dei Comuni, anche per ovviare all’effetto delle politiche di contenimento della finanza pubblica che ha comportato la riduzione del 20% del personale in 7-8 anni. “Su questo aspetto i risultati, sia con il Dl 80 che con il Dl 77, sono buoni: grazie alle modalità semplificate per l’assunzione di personale, alle possibilità di attingere ad un portale della Funzione pubblica e di fare accordi con gli ordini professionali, i Comuni hanno un bouquet di modalità che permettono di rafforzare le loro strutture amministrative”, ha sottolineato Nicotra.

Adesso si apre la sfida dell’attuazione concreta degli interventi per la quale è fondamentale la formazione e l’informazione. “Da questo punto di vista sarà strategica la collaborazione che abbiamo avviato con il Mef e la Ragioneria dello Stato e che ci porterà nei prossimi mesi ad avviare un ciclo di incontri formativi territoriali in collaborazione con le Anci regionali”. Allo stesso tempo con “l’Ifel stiamo mettendo a punto un sito dove i Comuni potranno verificare lo stato dell’arte dei singoli avvisi, dei decreti attuativi, delle graduatorie e delle tempistiche in modo da garantire la massima trasparenza alle diverse misure”, ha concluso.

Il vicesegretario generale di Anci, Stefania Dota, è entrato invece nel dettaglio dei bandi con cui lo scorso 28 settembre il Mite ha avviato le procedure per l’attuazione degli interventi relativi del Pnrr per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento di impianti esistenti. “Per questa linea di intervento – ha evidenziato Dota – sono state stanziate risorse per 1,5 Mld di euro, con il 60% che saranno destinate a interventi da realizzarsi nelle regioni del centro e del sud Italia (Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)”.

Il percorso di attuazione è proseguito lo scorso 15 ottobre con la pubblicazione di tre avvisi che riguardano tre linee di intervento: miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani; ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata; e, infine, l’ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili”.

Nel dettaglio, il vicesegretario Anci ha spiegato che ai progetti per il miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani saranno destinati 600 MLN; mentre, alla linea per l’ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata andranno in tutto 450 MLN di euro. Infine, per l’ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili saranno destinati 450 MLN di euro. Per tutte le linee di intervento sono previsti due plafond: il 60% delle risorse andrà alle Regioni del centro e del sud Italia (Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna); mentre il restante 40% spetterà alle restanti Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano. (fac simile delega) Leggi le slides del suo intervento

Durante il seminario online sono intervenuti: il Capo Dipartimento Transizione Ecologica, Laura D’Aprile, che ha ricordato come le misure rivolte ai Comuni intervengano sulla maggiore criticità legata alla mancanza di impianti sul territorio; la dirigente del Mef, Sonia Caffu, (il suo intervento) che ha inquadrato il contesto generale e le finalità complessive del Next Generation Eu; il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo, (il suo intervento) si è invece soffermato sulla collaborazione tra i sistemi dei Comuni e delle imprese; mentre Giovanni Portaluri di Invitalia ha delineato il ruolo di assistenza che la struttura avrà verso i Comuni sul fronte degli investimenti legati al Pnrr.

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