di Giacomina Pellizzari / udine
Il venerdì Santo si trasforma nel giorno dell’ufficializzazione dei risultati elettorali: alle 12, nel palazzo della Regione, a Trieste, il presidente, Massimiliano Fedriga, assumerà le piene funzioni, lo farà a poche ore di distanza dalla proclamazione degli eletti fissata per le 9, a Udine, sempre nel palazzo della Regione. Oggi si chiude una delle parentesi elettorali tra le più brevi degli ultimi anni.
Il governatore
Confermato con il 64,24 per cento dei voti, Fedriga si appresta a guidare per altri cinque anni il Friuli Venezia Giulia. È il primo presidente eletto direttamente dai cittadini a essere stato riconfermato. Quello di oggi è un passaggio formale che apre ufficialmente le porte alla trattativa per la composizione della giunta. Sottotraccia i capi partito lavorano da giorni, ufficialmente il presidente si è preso qualche giorno per spostare il pallino alla settimana dopo Pasqua. Se come dice il detto “squadra che vince non si cambia” Fedriga dovrebbe riconfermare gli uscenti, ma in politica non funziona così e, quindi, a eccezione di Tiziana Gibelli che da tempo manifesta la volontà di lasciare il ruolo pubblico, il presidente dovrà capire come applicare il manuale Cencelli. Considerato, però, che i voti ottenuti dalla sua lista, dalla Lega e da Fratelli d’Italia sono abbastanza simili, l’attribuzione delle deleghe potrebbe risultare più facile del previsto. Intanto oggi, alle 12, sarà, per la seconda volta, “incoronato” presidente.
La proclamazione degli eletti
Alle 9, a Udine, nell’ufficio elettorale regionale, verranno proclamati gli eletti in Consiglio. L’evento è pubblico e, nella sede di via Sabbadini, arriveranno anche i rappresentati di partito. L’obiettivo è accertare se, rispetto alla composizione non definitiva, ci saranno sorprese. Non dovrebbe accadere anche se, soprattutto tra le forze d’opposizione, aleggia il timore che possa cambiare qualcosa a seguito del possibile ricorso al Tribunale amministrativo (Tar) da parte di Insieme liberi. La candidata presidente, Giorgia Tripoli, ha presentato una richiesta di accesso agli atti per verificare le attribuzioni dei voti. Se riscontrerà un numero di errori che giustificherà il ricorso lo presenterà. In quel caso non si potrà considerare definitiva la composizione dell’assemblea che sarà composta stamattina. L’ufficializzazione degli eletti se da un lato certifica l’attribuzione dei voti espressi dai cittadini, dall’altro apre i termini per la presentazione dei ricorsi. Da oggi chi, come Insieme liberi, ritiene che alcuni voti di lista o di preferenza possano essere stati erroneamente attribuiti o annullati, ha 30 giorni di tempo per presentare il ricorso al Tar e chiedere il riconteggio di schede e voti. A prescindere dalle decisioni dei rappresentati di lista, la verifica della corrispondenza dei dati riportati nei verbali compilati dai presidenti di seggio, effettuata, nelle ultime ore, dal personale dell’ufficio elettorale gestito dalla dirigente Raffaella Di Martino, chiude la partita elettorato iniziata qualche mese fa. Come detto, però, la mappa del consiglio regionale potrebbe mutare ancora: se il ricorso di Tripoli sarà accolto, per far spazio al consigliere di Insieme liberi, dovrà essere sacrificato uno dell’opposizione. Quello di oggi, insomma, è solo un atto formale, in attesa della scadenza dei 30 giorni concessi per eventuali contestazioni. Ieri, il personale dell’ufficio elettorale ha lavorato tutto il giorno per completare le verifiche. Al primo piano del palazzo della Regione, a Udine, le grandi buste contenenti i verbali elettorali divisi per circoscrizione, sono state riposte nei cartoni suddivisi per seggio e pure per sezione. Sopra le buste già controllate in bella vista c’era il cartello con la scritta “Fatto”.