Salta l’obbligo delle dimissioni dall’aula per i futuri assessori

Se nel 2022 gli assessori del Cisint II erano legati mani e piedi alla sindaca, che a causa di esperienze per lei da dimenticare, cioè i bisticci via stampa con gli alleati Giuseppe Nicoli e Antonio De Lieto, aveva addirittura fatto firmare un patto di lealtà pre-elettorale ai suoi, pena l’esclusione dalle liste, Luca Fasan invece darà carta bianca.
 
Non obbligherà nessuno degli eletti, infatti, a dimettersi dal ruolo consiliare: una neanche piccola svolta. E certamente una discontinuità rispetto al precedente mandato del centrodestra, anche se può essere che nel frattempo perfino l’eurodeputata Anna Cisint abbia sedimentato diversa opinione in merito al diritto di voto in aula degli assessori.
 
Dopotutto, l’esperienza maturata può portare consiglio.
Per tutte le altre novità è questione invece di poche ore. Un dato è certo, per comporre la squadra il neosindaco Fasan, che manterrà la delega alla Cultura, uno dei suoi primissimi impegni professati proprio il giorno della vittoria con percentuale bulgara, non ha avuto incontri con i referenti dei partiti della coalizione.
Ha guardato «ai curriculum», come lui stesso ha ammesso, ieri mattina. «Nessun incontro con le segreterie», ha confermato. «La giunta la scelgo io», ha aggiunto. Certo, il cordone ombelicale con Anna è saldissimo. Infatti, anche alle domande della stampa, è sempre lei, Cisint, a consigliare, pure per maggior dimestichezza, si capisce, dopo nove anni di governo a Monfalcone e la ribalta sui talk show politici nazionali…
Ma la giunta, lo ribadisce Fasan, è farina del suo sacco. E se per qualche giorno la composizione è rimasta a bagnomaria, ora è tempo di impiattare.
 
Il fatto che Fasan lasci libertà di scelta non significa che poi i partiti alleati non decidano, per esempio, di suggerire all’assessore designato le dimissioni per dar modo anche al primo dei non eletti di farsi le ossa in aula, nel caso sia un neofita. Oppure di far entrare un politico di lungo corso che, per gli accidenti della vita, stavolta è rimasto tagliato fuori, nonostante la campagna elettorale a sputar lacrime e sangue per ottenere il risultato.
 
Dopotutto, come si è visto, gli alleati non hanno brillato: Forza Italia e Fratelli d’Italia avrebbero potuto certamente fare di più, non ci fosse stato il «cavallo di razza» a correre (copyright by Francesca Tubetti, senatrice dei patrioti).
 
Tra l’altro, se nessuno dei futuri membri dell’esecutivo in quota Lega si dimetterà dal ruolo consiliare, Giuliana Garimberti resterà fuori dall’aula e vi rientrerà dalla finestra solo come assessore tecnico, quindi senza facoltà di voto. Non cambierebbe poi molto, a conti fatti, anche perché l’ex assessora alla Dignità delle persone, con il pallino per la cura degli animali d’affezione, non è mai stata uno dei politici del team Lega più prolissi o assidui negli interventi in massima assise. Dove neppure nell’ultimo mandato, comunque, ha votato da consigliera eletta, chiamata a dimettersi per lasciar posto ad altri .—
Ti.Ca.
 
Fonte
Il Piccolo