Dopo l’entrata in vigore del Decreto 560/2017 (denominato BIM o Baratono), che introduce l’obbligatorietà, con gradualità temporale per importi, della modellazione digitale nei bandi di lavori pubblici, molti comuni devono organizzarsi per essere pienamente operativi nel 2025 quando il BIM sarà obbligatorio per qualsiasi bando di concorso.
L’obbligo normativo e la consapevolezza dell’importanza di questi nuovi processi operativi ha portato ComPA FVG, il Centro di Competenza a supporto della Pubblica Amministrazione regionale di ANCI Friuli Venezia Giulia, alla costruzione di una serie di iniziative formative sul BIM e la digitalizzazione dei processi, dedicate al personale dei comuni del Friuli Venezia Giulia.
Ce ne parla Giacomo Re, Project Manager e responsabile dell’area PA Digitale per ComPA FVG.
Qual è l’obiettivo di ComPA FVG?
ComPA FVG è la Fondazione di ANCI FVG che ha l’obiettivo di rafforzare le capacità istituzionali, organizzative e gestionali degli enti, delle aziende pubbliche e delle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia rilevandone fabbisogni e accompagnandoli nei processi di riforma, cambiamento organizzativo e innovazione. Tutto ciò si concretizza in un’ampia varietà di attività di consulenza, assistenza e accompagnamento formativo, oltre che di progettualità di vario tipo, volte a rispondere alle molteplici esigenze degli enti locali. Negli ultimi anni in particolare il tema del digitale e le nuove tecnologie rappresentano un ambito sempre più rilevante nei nostri interventi.
Come nasce l’idea del progetto di introduzione del BIM nei comuni del Friuli Venezia Giulia?
Mi è capitato di seguire qualche anno fa dei convegni dedicati al BIM: è risultato subito evidente che sia una metodologia fondamentale per la progettazione, la realizzazione e la gestione delle opere pubbliche. Abbiamo immediatamente avviato in collaborazione con i nostri partner di Adhox, dei momenti formativi per sensibilizzare e diffondere la cultura digitale nel territorio regionale.
Digitalizzare significa riorganizzare i processi di erogazione dei servizi rendendoli più efficienti ed efficaci grazie alle opportunità offerte dagli strumenti informatici. Questo penso sia possibile non solo grazie alla tecnologia ma soprattutto con una consapevolezza diffusa e il coinvolgimento di tutte le persone coinvolte nei processi: è proprio questo mix a garantire risultati concreti e durevoli.
Come avete sviluppato il percorso formativo?
Abbiamo sviluppato un percorso formativo “base” adottando un taglio il più possibile pratico. Si è partiti dai concetti principali e dai temi organizzativi, passando per la parte legale fino all’utilizzo dei principali software di modellazione. Parallelamente ai moduli in aula – comunque costantemente intervallati da esempi pratici e tavoli di discussioni sui casi concreti – è previsto un workshop in cui i partecipanti possono mettere in pratica quanto appreso. Siamo molto soddisfatti di queste iniziative, in ogni nuova edizione registriamo il tutto esaurito.
Pensate di realizzare un progetto pilota su cui mettere in partica quello che è stato appreso in aula sul BIM?
Attualmente stiamo già affiancando un piccolo ente, nella redazione dei capitolati informativi di gare per un progetto di riqualificazione di un edificio scolastico. Inoltre stiamo per avviare un nuovo percorso di supporto per un importante comune finalizzato alla realizzazione di diversi progetti di riqualificazione di un’importante area della città.