Valeria Pace
È stata approvata all’unanimità la proposta di legge che prevede l’ “Istituzione di una Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna” nella V Commissione (Affari istituzionali) del Consiglio regionale, una norma scritta a molte mani: quelle di tutte le nove donne elette al Consiglio regionale sia di maggioranza che di opposizione, che hanno collaborato da vicino con le commissarie dell’attuale Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna (Crpo) in un percorso di lavoro serrato che ha preso il via nel giugno scorso e durato fino ad oggi.
Su due emendamenti presentati oggi in Commissione le opposizioni si sono astenute, riservandosi di approfondire a livello tecnico la modifica proposta dalla maggioranza. Dopo questo primo sì in Commissione, la Pdl approderà in Consiglio giovedì 21 novembre per l’approvazione definitiva. Si profila un nuovo sì all’unanimità anche in assemblea in una data simbolica. Come ha rimarcato in aula la prima firmataria, Lucia Buna (Lega), infatti, «novembre è il mese dell’eliminazione della violenza contro le donne, e il 25 sarà la giornata dedicata a ricordare eventi tragici che si verificano purtroppo in modo costante».
Di fatto la norma mira a rafforzare il ruolo della Crpo nel tutelare i diritti delle donne, e amplificarne i collegamenti con le associazioni del territorio e con l’istituzione stessa del Consiglio regionale (tutti i membri saranno di nomina dell’assemblea legislativa, mentre fino ad oggi alcuni erano di nomina della giunta).
La pdl 30 riforma la norma che attualmente regola l’istituzione della Crpo: la legge regionale 21 risalente al 1990 e che andava adeguata alle vigenti normative europee e alla realtà della società moderna. Rappresenta un lavoro di concertazione bipartisan che è un unicum nella storia quantomeno della vigente legislatura, e dell’intera storia dell’assemblea legislativa regionale in quanto un prodotto normativo integralmente femminile. Come detto, hanno partecipato alla stesura tutte le consigliere dell’assemblea legislativa del Fvg: Buna, Celotti, Pellegrino, Rosaria Capozzi (M5s), Laura Fasiolo (Pd), Simona Liguori (Patto), Giulia Massolino (Patto) e Maddalena Spagnolo (Lega), che in una nota rivendicano: «Abbiamo svolto un lavoro di condivisione che ci fa onore, ci rende orgogliose e ci permette di procedere in tranquillità, credendo in questa legge rivista nella sua completezza». Sono in effetti riuscite a trovare un’intesa su un tema che, a livello nazionale, non di rado rappresenta terreno di scontro politico. Basti pensare al recente duello tra la premier Giorgia Meloni («Non dico capatrena ma sono fiera che l’occupazione femminile sia ai livelli più alti di sempre») e le senatrici del Pd che parlano di «propaganda» e accusano: «In manovra c’è molto poco per le lavoratrici».
Tra i punti più importanti introdotti nella norma c’è l’attribuzione alla Crpo «la vigilanza sul rispetto della disciplina in materia di parità di genere e pari opportunità nelle nomine di competenza della Regione in enti ed istituti pubblici anche economici», e la promozione di «progetti di azioni positive, tese ad espandere e facilitare l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e a incrementare le opportunità di qualificazione e formazione professionale delle donne per sostenere progetti e iniziative da finanziare», viene sottolineato nella nota delle elette al Consiglio. Inoltre, la Crpo invierà annualmente una relazione sulla condizione della donna in Fvg, da discutere entro i successivi 90 giorni in Consiglio regionale e auspicabilmente capace di innescare azioni legislative. Viene infine disciplinata in modo preciso la composizione della Commissione, con 14 commissarie ad affiancare il consigliere regionale di parità. Rimane in sospeso il giudizio dell’opposizione su un intervento dell’ultimo minuto della maggioranza che toglie di fatto il diritto di voto alla presidente della Crpo. Un percorso lungo due anni ha permesso al Fvg di diventare un «laboratorio» e di formulare una proposta di legge la cui approvazione è «attesa anche da altre Regioni per ispirare ulteriori riforme». Così si è espressa Dusy Marcolin, presidente uscente della Commissione per le pari opportunità tra l’uomo e la donna, ricordando che «il 14 novembre 2022 questo era stato l’auspicio espresso proprio in quest’aula in una riunione di tutte le presidenti delle Crpo a livello nazionale», e ha ringraziato tutte le consigliere di maggioranza e di opposizione che hanno collaborato alla stesura di una legge «trasversale».