Comunità energetiche: la montagna si allea per gestire gli impianti

Fabiano Filippin/ tramonti di sotto

La Val Tramontina fa squadra con la Carnia, Val Canale e il Gemonese e nasce così una delle più gradi Comunità energetiche del Friuli Venezia Giulia. I municipi di Tramonti di Sotto e di Tramonti Sopra hanno aderito all’appello del Bim, il Bacino imbrifero montano del Tagliamento. Quest’ultimo è l’ente con sede a Tolmezzo che raccoglie i diritti di sfruttamento delle acque pubbliche e li distribuisce ai territori su cui sorgono dighe e impianti idroelettrici. Il Bim è ora capofila di un progetto avveniristico e tenuto a battesimo dall’Ue. L’idea è quella di riunire decine di Comuni alpini per gestire in modo sinergico la produzione di energia rinnovabile. Dai laghi alle biomasse passando per eolico e solare, anche le piccole realtà decentrate sono infatti da tempo impegnate per raggiungere la così detta “neutralità climatica”.

Il piano di sviluppo prevede l’istituzione di una Comunità estesa fino al Tarvisiano. In una prima fase si studieranno i dati attualmente disponibili, come il numero di impianti attivi e quelli potenzialmente attuabili di qui ai prossimi anni. Poi si cercherà di capire quanti e quali altri nuovi investimenti potrebbero essere realizzati senza impatto per il paesaggio: la posa di specchi solari su immobili pubblici e la realizzazione di prese idrauliche sono ad esempio due delle strade ipotizzabili per incrementare la produzione di energia green. Infine il terzo atto, con l’attuazione vera e propria degli obiettivi.

I due Tramonti non avranno spese da anticipare a bilancio né incombenti burocratici da svolgere. Una volta decollata, la Comunità potrà trarre benefici concreti e distribuirli alla popolazione. Si pensa alla cessione di quantitativi di elettricità a prezzi popolari per ridurre lo spopolamento della vallata ma anche alla trasformazione in denaro liquido e contributi vari delle royalty versate ai municipi.

Lo scopo non è comunque solo il risparmio economico. Uno dei punti di pregio dell’iniziativa riguarda la gestione del patrimonio boschivo a disposizione delle realtà alpine. Anche a Tramonti di Sotto e a Tramonti di Sopra esistono decine di ettari di bosco pubblico senza manutenzioni che potrebbero essere utilizzati come biomassa in centraline costruite a pochi chilometri di distanza, secondo il principio della filiera corta.

Fonte Il Messaggero Veneto