Il 7 aprile 2021 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha emanato il decreto dirigenziale n. 58/2021, con cui vengono assegnati ai Comuni e alle Unioni di comuni 20 milioni di euro per il ristoro delle imprese esercenti servizi di trasporto scolastico delle perdite di fatturato registrate a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 (art. 229, co. 2-bis, dl 34/2020).
Per ciascuna impresa esercente servizi di trasporto scolastico, il ristoro è erogato ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 in materia di Aiuti “de minimis”, entro il limite massimo cumulabile di 200.000 euro nel triennio 2018- 2019-2020. Il decreto prevede (art. 4) che i Comuni, ai fini della verifica del rispetto dei limiti indicati, “si avvalgono del registro nazionale degli aiuti di stato (R.N.A.) curato dal ministero dello Sviluppo economico”.
Secondo il decreto, inoltre, la verifica dei limiti sembra dover intervenire prima dell’erogazione del contributo all’azienda potenzialmente beneficiaria (art. 4, co. 3 del decreto). Pertanto, al fine di agevolare gli enti negli adempimenti richiesti, pubblichiamo il Vademecum curato dal Ministero dello sviluppo economico che indica le modalità di consultazione del RNA. In caso di richieste di chiarimento o problemi nell’acquisizione delle credenziali di accesso al Registro, i Comuni sono invitati a contattare direttamente il Ministero dello Sviluppo economico, all’indirizzo e-mail indicato nel Vademecum.
Si ritiene altresì opportuno ricordare che in materia di aiuti di stato, ed in particolare sul Temporary framework relativo alle misure di sostegno da emergenza sanitaria, recepito in Italia con gli artt. da 54 a 61 del dl 34/2020, l’Anci ha instaurato da diversi mesi un confronto con il Dipartimento Affari europei, il ministero dello Sviluppo economico e il ministero dell’Economia, finalizzato a stimolare un intervento di forte semplificazione degli obblighi di registrazione, monitoraggio e rendicontazione, anche alla luce delle agevolazioni fiscali introdotte a seguito dell’emergenza epidemiologica, nonché una regolamentazione più flessibile degli obblighi richiesti ai Comuni che tengano conto, in particolare, delle difficoltà degli enti di piccola e media dimensione.