Tiziana Carpinelli
Aprile, dolce dormire. Dormire? Luca Fasan non ci pensa affatto, deve comporre la squadra e gli ci vorranno «dieci giorni». La deciderà lui, in «autonomia», tenendo conto degli esiti schiaccianti, un plebiscito del 70,87% per un’affluenza del 57%, e dei suoi «obiettivi di mandato».
Lo assicura dalla scrivania di piazza della Repubblica 8, dove s’è subito insediato. Intanto, già ieri a Roma alcuni big, tra cui pure il segretario regionale della Lega Marco Dreosto, si sono incontrati e hanno parlato dei due casi Monfalcone e Pordenone. Sotto il tetto della neogiunta Basso, alcuni rapporti appaiono già definiti: il sindaco a Fratelli d’Italia, il vice alla Lega. Forza Italia, a digiuno di poltrone ambite, potrebbe dunque impuntare i piedi nella città del cantiere, pur col suo 5,73% di schede, e volere per sé il posto del numero due. La lista azzurra ha raccolto 593 voti, i candidati 601 preferenze.
Al di là (e in attesa) della ricomposizione degli equilibri regionali, qualcosa si delinea anche in città. Con Anna Cisint, la mentore volata dal figlio Marco a Singapore, avrà luogo un confronto su «quello che sarà il suo ruolo». Lui, Fasan, la vorrebbe in giunta, non ci piove. Ma l’eurodeputata al momento si divide tra Strasburgo e Bruxelles: ha i suoi impegni. Potrebbe essere più adatta per lei – che non percepisce indennità assessorile, ma si è guadagnata col suo tesoretto (e che tesoretto) di voti, ben 1.662, il titolo di miss preferenze – la carica di consigliera delegata. E a cosa? «All’Economia del mare», replica Fasan. Chi più di lei, che s’è seduta al tavolo del Comitato di gestione portuale e mastica la nautica come un chewing gum.
Ma il resto del team? Fasan non si sbottona. Dai suoi discorsi pare di capire che non ci sarà una fotocopia del Cisint II. Intanto, manca Antonio Garritani ed è da vedere chi si occuperà di sicurezza. Ci sono competenze specifiche tra i candidati? Fasan chiede sì professionalità, ma requisito imprescindibile è la «passione», perché senza di quella non si muove nulla. La squadra la vuole solida. Con feeling, soprattutto: un «rapporto di fiducia» perché «attraverso l’assessore arrivano al sindaco gli input» per concretizzare le volontà dei cittadini.
Sì, vero. Pare impossibile, però, che figure uscenti come quelle della leghista Tiziana Maioretto (143 preferenze) o del candidato della civica Fabio Banello (215), per cui s’è spesa la stessa Cisint, non trovino riconferma: sarebbe quantomeno uno smacco, pure agli elettori. Discorso analogo per Paolo Venni (124), che oltretutto in questi anni ha studiato, conseguito master, costruito un sapere sul mondo della raccolta differenziata. Tutto da rifare?
Numericamente la squadra avrà le misure dell’ultima giunta. Fasan lo conferma: otto assessori più il sindaco. Lui tratterrà «la delega alla Cultura». Ma per rispettare le quote rosa dovrà anche far uscire dal cilindro un poker di amministratrici. Non solo, potrebbe dover trovare qualcuno che si occupi di Commercio: «Non è detto trattenga il referato, ci devo ancora pensare».
Al gazebo a festeggiare, martedì, s’è affacciato Davide Comolli, presidente Ascom. Mentre la candidata del centrodestra Chiara Miniati, esponente degli esercenti in seno alla categoria, è entrata in aula: non con una valanga di preferenze, ma senz’altro con la squadra giusta. Cioè Cisint per Monfalcone, il secondo azionista di governo, sorpassato solo dalla Lega pigliatutto: 31,04% e ben 9 consiglieri. La civica s’è imposta invece con 24,05% e sei eletti. Le due forze bastano a se stesse e contano, nell’Aula da 24, quindici tra uomini e donne sugli scranni, il 55, 09%.
Si può prescindere da ciò? No. E infatti c’è la tentazione di affidare il delicato compito della vicesindacatura alla civica. La senatrice Francesca Tubetti, del ruolo di numero 2, non ne fa una malattia, dice. Però riporta le discussioni a «un tavolo regionale». Di qui, forse, la necessità di attendere la decina di giorni prospettata da Fasan.
Sandra Savino a più riprese nei comizi ha espresso la lecita ambizione a far parte dell’esecutivo: mica l’avrà detto a caso, no? Lei ha da proporre Francesco Volante, il terzo più “preferenziato”. Con 282 schede in saccoccia, il mister del pallone, ambisce allo Sport. Ma Banello, poi? Qualcuno sarà scontentato. È l’unica certezza. —
Fonte
Il Piccolo