La Strada dei papaveri: percorso di memoria che unisce i popoli e promuove la pace

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Da Doberdò al Sacrario di Redipuglia, 5 chilometri per ricordare i caduti: sarà inaugurata l'11 novembre alla cerimonia per la Grande guerra

Una Strada della rimembranza, o meglio dei papaveri, per non dimenticare le vittime della Prima Guerra Mondiale. Un percorso di circa cinque chilometri che si snoda da Doberdò fino al Sacrario Militare di Redipuglia, cuore simbolico della memoria collettiva, sarà inaugurato l’11 novembre in occasione della seconda edizione di Non Omnis Moriar – Non morirò del tutto, cerimonia dedicata ai caduti della Grande Guerra.
 
«Si tratta di una manifestazione che vuole rappresentare un forte segnale di memoria e unità, rivolta a tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale, senza distinzione di nazionalità o condizione, civile o militare. La memoria deve guidarci a non ripetere gli errori del passato, ma anche a costruire insieme un futuro di pace, particolarmente importante oggi, alla luce dei delicati scenari internazionali, dal Medio Oriente all’Ucraina», ha dichiarato il presidente di Anci Fvg, Dorino Favot.
 
Il sottotenente Attilio Pedron, presidente della sezione Anc di Tarcento, e il tenente Roberto Machella, coordinatore dell’albo d’oro della Grande guerra, hanno sottolineato l’importanza della giornata dell’11 novembre, che oltre alla partecipazione di autorità civili, militari sarà segnata anche dalla presenza dei massimi rappresentanti religiosi del territorio, insieme a studenti e delegazioni internazionali.
 
«L’iniziativa – ha commentato Pedron – nasce per commemorare i caduti di Austria, Bosnia, dalla Cechia e Slovacchia, Cina, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Romania, Russia, Slovenia, Stati Uniti d’America, Ucraina e Ungheria, nazioni coinvolte nel primo conflitto mondiale e che operarono sul territorio italiano. Saranno ricordate anche le vittime civili, in un messaggio di memoria condivisa e di riconciliazione».
 
«L’evento – ha proseguito Machella – avrà anche una dimensione spirituale, con la presenza dei principali rappresentanti religiosi cattolici, ebrei e ortodossi, a sottolineare il carattere inclusivo e condiviso della memoria». Tramite una nota ha dato il suo supporto all’iniziativa anche il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin che ha ricordato come: «Non Omnis Moriar è un invito a mantenere viva la memoria, a trasmettere alle nuove generazioni il senso del dovere, del servizio e della pace. È anche un’occasione per rinnovare la nostra gratitudine verso le forze dell’ordine, che ogni giorno si pongono al servizio della collettività e, con la loro divisa, rendono onore al nostro Paese».
 
La Strada dei papaveri nasce come percorso che unisce passato e futuro, storia e riflessione, per trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria e l’importanza della pace. «L’iniziativa – ha spiegato Tiziana Menotti, traduttrice e tra gli ideatori del progetto – sarà completata entro due anni e prevede l’installazione lungo il tragitto di codici Qr attraverso i quali i visitatori potranno accedere a testimonianze e informazioni sui caduti di diverse nazioni. Un modo innovativo per ricordare, grazie alla tecnologia, il sacrificio di migliaia di uomini e donne di ogni provenienza. Il primo Qr sarà dedicato al generale Milan Rastislav Štefánik, uno dei fondatori della Cecoslovacchia, morto nel 1919 durante il rientro in patria da Campoformido». 
 
Nella foto, da sinistra, Tiziana Menotti, Roberto Machella, Dorino Favot e Attilio Pedron nel corso della conferenza stampa del 23 ottobre nella sede ANCI di Udine

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