I SINDACI DEL FVG PRONTI A GUARDARE OLTRE L’EMERGENZA

I sindaci del Friuli Venezia Giulia sono pronti ad accettare una nuova sfida: dopo un anno segnato dal Covid 19, fanno squadra, elaborano visioni strategiche, pensano alla ricostruzione e al rilancio nella fase post pandemica in maniera attiva.

Sarà per quello spirito che contraddistingue i primi cittadini della nostra terra, che già nel dopo terremoto del ’76 hanno giocato un ruolo fondamentale per trasformare le macerie in nuove cittadine, che anche davanti a questa tragedia non si tirano indietro, anzi diventano precursori per le altre Amministrazioni d’Italia guardando al futuro.

Durante l’Assemblea di Anci Fvg, tenutasi questo pomeriggio in webinar alla presenza del presidente nazionale di Anci Antonio Decaro, le ripercussioni subite dal territorio per via della pandemia da Covid sono state analizzate passo dopo passo anche con l’aiuto di esperti che hanno fornito interessanti spunti di riflessione moderati da Paolo Rosso – Policy Analyst del Centro OCSE di Trento.

“La necessità di accelerare nella capacità di risposta dopo l’emergenza – ha commentato il presidente di Anci Fvg Dorino Favot introducendo i relatori – è diventata un elemento fondamentale, anche all’interno di un territorio come quello regionale costituito da piccoli centri che spesso da soli arrancano, ma che unendo le forze, anche con altri Enti, possono trasformarsi in un punto di forza per lo sviluppo post pandemico. Serve quindi definire alcuni orientamenti strategici, supportati da azioni concrete, che ci permettano di formulare delle proposte progettuali che saranno presentate ai massimi livelli regionali”.

“È stato un anno, questo contrassegnato dall’emergenza sanitaria, impegnativo e faticoso per tutti. E ancor di più per noi sindaci- ha commentato Antonio Decaro, presidente nazionale di Anci, inevitabilmente terminale più esposto e sensibile, come ci ha definito il presidente Mattarella, delle istituzioni democratiche del Paese. In questo complicato frangente sono stato orgoglioso di rappresentare i sindaci che hanno dato prova di dedizione – perfino rinunciando nel primo periodo di pandemia, a un potere, quello di ordinanza, per assicurare che ai cittadini arrivassero indicazioni chiare e uniformi – e di generosità. È stato per me un onore rappresentare chi custodisce le paure e le speranze dei cittadini della comunità che amministra. E con determinazione e fiducia dobbiamo guardare alla ripartenza del Paese della quale dovremo essere protagonisti”.

“Per cogliere la sfida del piano del next generation – ha proseguito Decaro – ci serve capitale umano: il blocco del turn over nei Comuni ci ha fatto perdere il 20% del personale in dieci anni, la media di chi è rimasto è di 54 anni. Abbiamo avviato un’importante interlocuzione con il ministro Brunetta con il quale ci siamo trovati d’accordo sulla necessità da un lato di assumere nuovo personale e dall’altro di formarlo”.

La parola agli esperti

Roberto Poli, Università di Trento

Come attrezzarsi e prepararsi, con quali strumenti?

Non è possibile attendere la fine della pandemia per comprendere come affrontare le sfide post Covid: le decisioni vanno prese già oggi per delineare un percorso che conduca al domani. Chi non si attrezza, arriverà tardi. A livello istituzionale oggi si osserva una convergenza a tutti i livelli – dall’internazionale, al nazionale e al locale – verso un rafforzamento delle competenze di previsioni strategiche. L’amministrazione locale deve mutare la propria postura: da “reattiva” e quindi di risposta ad una crisi, ad “anticipante” in cui ci si attrezza per prevedere l’impatto di una crisi”.

Alberto Bramanti, Università Bocconi di Milano

Come costruire allora questa visione strategica?

I Comuni hanno sempre maggiore necessità di elaborare “visioni strategiche” per dare prospettive di medio-lungo termine alle azioni urgenti richieste nell’immediato. Ai Comuni, punto di riferimento diretto dei cittadini nella loro quotidianità, ma anche durante la pandemia, riconosciamo 4 funzioni: di front-office rispetto ai cittadini, di “motivatori” delle risorse umane sia interne che esterne, di preziosi tessitori di reti interne ed esterne in vista di alleanze strategiche darea vasta ed infine, ma non meno importante di ambasciatori del proprio territorio”.

Direttore generale del Comune di Bergamo, Michele Bertola

Come si può organizzare l’Amministratore locale nel guidare il suo Comune in questa sfida?

Servono nuove professionalità, persone in grado di prendere decisioni in breve tempo capaci di lavorare per obiettivi, in maniera efficace facendo squadra. I Comuni, inoltre, devono riuscire ad entrare nell’ottica di lavorare con altri Comuni, altri istituzioni di tipo verticale ma anche con istituzioni parallele come scuole e università. Bisogna dimenticare la suddivisione pubblico – privato: il Comune è l’unica realtà che può lavorare mettendosi al servizio della Comunità.

Infine, diventa fondamentale comprendere gli impatti che si vogliono generare sulla realtà: non solo adempimenti, ma azioni che possono modificare le relazioni e la comunità”.

Il ruolo promotore e di impulso della Pubblica Amministrazione per la ripresa è e sarà indispensabile. I Comuni sono chiamati a uno sforzo maggiore: è necessario un salto di qualità nella capacità di visione strategica, nell’assetto organizzativo e nella capacità di sviluppare e governare i progetti degli enti locali. Proprio per questo oggi si inizia ad intraprendere un percorso progettuale che ANCI FVG, contando con il contributo tecnico di ComPA FVG (Centro di Competenza per la Pubblica Amministrazione del FVG) e avvalendosi del bagaglio di conoscenze ed esperienze internazionali dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) attraverso il suo Centro OCSE di Trento per lo Sviluppo Locale, mira a costruire con nuove competenze tra gli amministratori locali del FVG.