SNELLIRE LE REGOLE PER RECUPERARE IL RITARDO SULLA BANDA ULTRA LARGA

“Il tema del divario digitale è certamente la priorità da affrontare in questo momento. Dobbiamo far sì che i Comuni siano coinvolti nella mappatura del territorio, affinché possano ovviare ai ritardi di diffusione della Banda ultralarga. Il problema centrale è lo snellimento burocratico-regolamentare delle autorizzazioni che rallentano gli interventi soprattutto nelle aree più interne e montane”.

Lo ha ribadito il coordinatore nazionale Piccoli Comuni e sindaco di Cerignale, Massimo Castelli, intervenendo alla riunione della Consulta Nazionale ANCI Piccoli Comuni e della Commissione ANCI Montagna che si è svolta in videoconferenza con la partecipazione di numerosi coordinatori regionali dei piccoli Comuni e della Commissione montagna. In rappresentanza dell’ ANCI FVG era presente il coordinatore regionale dei piccoli Comuni e Sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi.

Secondo Castelli la semplificazione passa dal “coordinamento dei diversi organi di governo che insistono in un determinato territorio: è un aspetto cruciale, se non si fa chiarezza il rischio è che si finisca per ostacolarsi vicendevolmente”.

Il coordinatore Anci ha insistito sul fatto che la “diffusione della BUL è indubbiamente una condizione strategica per lo sviluppo del Paese: i cittadini hanno sempre più bisogno dei servizi – che in alcuni casi già pagano senza fruirne – e della relativa connettività. Solo una reale e capillare diffusione delle nuove tecnologie è il fattore che determinerà l’auspicata ripresa del Paese. Ora più che in passato è in gioco la competitività dei nostri territori”, ha concluso Castelli.
Sempre sulla BUL si auspica il rifinanziamento con modifiche sostanziali nell’ambito del Recovery Plan, allo scopo di ricomprendere le aree ad oggi scoperte. Per questo appare necessario “effettuare una nuova mappatura del territorio recependo le indicazioni dei Comuni, che non sono i responsabili dei ritardi ma i primi ad essere interessati ad una connessione di qualità, tema che l’emergenza Covid ha fortemente amplificato”.

Durante la riunione sono state anche condivise le linee guida di un programma di comunicazione istituzionale che Anci vuole realizzare con il supporto dei coordinatori e delle Anci regionali. L’obiettivo è quello di ‘anticipare’ le richieste che arrivano dal mondo dell’informazione, e troppo legate ad una visione spesso stereotipata dei piccoli centri, per proporre invece un’immagine più aderente alla realtà, ai problemi ed alle potenzialità espresse dalle diverse realtà regionali.

Sempre nel corso della Consulta sono state illustrate alcune opportunità per i Comuni interessati dal “sismabonus”, grazie ad un progetto per la valorizzazione dei centri storici. Un’iniziativa che coniuga i vantaggi per i cittadini con quello dei Comuni per contrastare lo spopolamento promuovendo l’attrattività dei piccoli borghi.

Infine, è stata ribadita con forza la battaglia sul superamento del vincolo di mandato rimettere esclusivamente ai cittadini la volontà di riconfermare o meno il Sindaco uscente. Nei piccoli Comuni è a volte difficile, se non impossibile, trovare candidati a ricoprire la carica di primo cittadino. Anche questa proposta, oggi più che in passato, va nella direzione di contrasto all’abbandono dei territori non più governati dalla rappresentanza diretta delle cittadinanze. Ma è innanzitutto una battaglia di principio, se ci sono vincoli di mandato non possono valere solo per i Sindaci.