Soramel guida il Consiglio comunale di Codroipo

l’intervista
Viviana Zamarian
 
Quando i capigruppo di maggioranza gli hanno chiesto la disponibilità, ha pensato subito: «Sì, proviamoci, è un ruolo in cui posso lavorare bene». Il nuovo presidente del consiglio comunale di Codroipo Alberto Soramel, insomma, è pronto. E non esita a dirsi «contento ed entusiasta» di cominciare.
 
Presidente anche se non era incompatibile lei si è dimesso da assessore, perchè?
«Perchè credo sia giusto che ci sia una divisione dei ruoli per evitare possibili conflitti di interessi. Resto consigliere semplice».
 
La minoranza ha votato l’attuale vicepresidente Mauro. Le è dispiaciuto la mancanza di una convergenza sul suo nome?
«Certo, mi dispiace che non ci sia stato un accordo unitario. È stato deciso di tenere l’incarico all’interno della maggioranza. Gianluca Mauro, che ha lavorato bene, resta vicepresidente».
 
Se la aspettava questo incarico?
«No, assolutamente, ma quando mi hanno chiesto se me la sentivo, non ho avuto dubbi. Credo che possa essere un incarico in cui posso dare il meglio di me ed è quello che mi auguro».
 
Che cosa la entusiasma?
«Ho scoperto che è un ruolo dalle molte potenzialità. Non riveste solo un aspetto burocratico ma anche politico dove puoi agire concretamente. È un incarico che prevede l’armonizzazione delle parti con un equilibrio da rispettare attraverso una buona distribuzione di pesi e contrappesi».
 
Chi gliel’ha insegnato?
«Questo l’ho imparato sia da Carla Comisso, che purtroppo ci ha lasciati troppo presto, e sia dal vicepresidente Mauro. Ho compreso da loro come non si tratti solo di un incarico di rappresentanza, anzi. Mi impegnerò al massimo per far funzionare bene tutto il consiglio comunale sia dentro che fuori l’aula».
 
Che ricordo ha della presidente Carla Comisso?
«Mi legavano una conoscenza e una amicizia molto profonde. Un legame forte, oltre a quello politico, che custodisco tra i mie affetti personali più cari».
 
È entrato in Consiglio nel ’93, poi è stato capogruppo di maggioranza e candidato sindaco nel 2016, dopo l’esperienza in Provincia. Che bilancio fa del suo primo assessorato?
«Positivo perchè ho avuto la possibilità di conoscere la macchina comunale, ho trovato una buona collaborazione degli uffici. La difficoltà in cui mi sono imbattuto è che spesso i confini operativi di intervento fra i vari referati non sono netti».
 
E del mandato dell’amministrazione Nardini?
«Molto buono. Abbiamo dato un impulso nuovo a progetti che aspettavano da tempo una definizione precisa con una maggiore compartecipazione, rispetto al passato, delle realtà associative. Sono stati avviati tanti cantieri e c’è una regia per le manifestazione curata nei dettagli che ha ridato slancio al nostro comune. Certo, resta ancora da sciogliere il nodo dell’Asp Moro».
 
Che cosa si augura per il suo nuovo ruolo?
«Vorrei trovare collaborazione fra tutti, creare nella conferenza dei capigruppo un clima di confronto sereno, definire i limiti che consentano a ciascuno di esprimersi in piena libertà per far funzionare al meglio l’assemblea». —
Fonte
Il Messaggero Veneto