Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un aumento significativo della domanda di prodotti biologici e a una crescente consapevolezza dell’importanza di un’agricoltura sostenibile. In questo contesto, i distretti del biologico stanno emergendo come un’opportunità unica per gli amministratori locali di sostenere l’agricoltura sostenibile e promuovere la salute delle comunità locali.
L’Emergere dei Distretti del Biologico in Italia
Recentemente l’Italia ha visto emergere un modello di organizzazione territoriale che sta attirando l’attenzione a livello nazionale e internazionale: i “biodistretti”.
L’Italia è stata una delle nazioni europee leader nell’adozione dell’agricoltura biologica, e le regioni italiane hanno visto una crescente concentrazione di aziende agricole e produttori di alimenti biologici che lavorano insieme per raggiungere standard elevati di qualità e sostenibilità, promuovendo allo stesso tempo un marchio di eccellenza legato alla produzione biologica.
Biodistretti: strumento innovativo per lo sviluppo sostenibile
La creazione di un biodistretto rappresenta un’innovazione nella governance della sostenibilità ambientale dei territori: coinvolge operatori biologici, enti locali e associazioni di cittadini nella promozione del metodo biologico non solo nella produzione alimentare, ma anche nelle politiche pubbliche e nel turismo.
Si tratta perciò di un esempio di applicazione di un approccio partecipativo allo sviluppo locale, con un forte focus sulla sostenibilità ambientale; infatti alcuni di questi biodistretti sono nati “dal basso”, grazie all’iniziativa di gruppi di acquisto solidale, singole municipalità e altre organizzazioni della società civile.
I biodistretti non si limitano all’agricoltura biologica ma incorporano anche aspetti legati al paesaggio e al turismo sostenibile, affrontando sfide come la riduzione dell’uso di pesticidi chimici e la promozione di pratiche agricole sostenibili.
Le opportunità dei Distretti del Biologico
Attraverso l’adozione di pratiche agricole sostenibili questi distretti possono contribuire a preservare l’ambiente e a garantire la salute dei consumatori.
I distretti del biologico promuovono un sistema agricolo più resiliente alle sfide climatiche e alle fluttuazioni dei mercati, ma possono avere anche un impatto economico significativo sulle comunità locali: possono infatti creare opportunità per nuovi posti di lavoro locali nelle filiere biologiche e contribuire alla promozione di turismo enogastronomico attraendo visitatori. La scommessa dei distretti del biologico in Italia si gioca sul fatto che l’agricoltura biologica non sia solo un’opzione sostenibile, ma che possa rappresentare anche un motore economico per il paese.
Un incontro per approfondire il tema
Il 5 ottobre, dalle 17:30 alle 19:30, un incontro online dedicato agli amministratori locali del Friuli Venezia-Giulia approfondirà il tema, andando ad analizzare il caso studio del Biodistretto della provincia di Belluno.
Saranno con noi:
Michele Nenz – Vicedirettore Coldiretti di Belluno e Segretario Giovani Impresa, Donna Impresa, Terranostra, Campagna amica di Coldiretti Belluno. Dottore in scienze forestali e ambientali, è membro dell’ufficio di presidenza del GAL Alto Bellunese.
Stefano Sanson – promotore e/o primo fondatore di varie associazioni del settore primario bellunese, quali la Cooperativa Agricola La Fiorita, l’Associazione produttori La Pedemontana, varie Associazioni di recupero della biodiversità coltivata (Fagiolo Gialet, Mais Sponcio, Orzo Bellunese, Birra Dolomiti ecc…) e di recente del Biodistretto Terre Bellunesi.