Protezione civile: garantita la tutela legale ai sindaci e ai volontari

Giacomina Pellizzari

Garantita la copertura legale ai sindaci e ai volontari della Protezione civile. Il consiglio regionale ha approvato la norma di legge che assicura il rimborso delle spese legali ai primi cittadini e ai volontari coinvolti in eventuali inchieste giudiziarie conseguenti alle attività svolte sul territorio.

come nasce la norma

Il caso che ha richiesto l’intervento della Regione è stato il decesso di Giuseppe de Paoli, avvenuto, due anni fa, nel bosco dove stava operando dopo un’ondata di maltempo. Una tragedia che ha portato al rinvio a giudizio per omicidio colposo del sindaco di Preone, Andrea Martinis, e del caposquadra comunale, Renato Valent. Rispettivamente, al primo cittadino e al caposquadra sono state attribuite le responsabilità di datore di lavoro e di dirigente in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Un’aggravante che la Regione ha stralciato nella modifica del decreto legislativo 81 scritta a Trieste e già inviata al Dipartimento nazionale di protezione civile.

il testo

«Se il Dipartimento condividerà le proposte dall’Avvocatura regionale e dalla direzione centrale della Protezione civile, la conferenza Stato-Regioni potrà trasmettere il testo alla presidente del consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, per sottoporlo poi al parere dei ministeri competenti della Salute e del Lavoro», ha spiegato, ieri, l’assessore regionale, Riccardo Riccardi, mentre l’opposizione lasciava l’Aula in polemica per il mancato confronto sulla crisi politica in atto. Pd, Patto, M5s, Avis e Open sinistra Fvg hanno rinunciato alla discussione della mozione presentata dal dem Massimo Menti, sul rinvio a giudizio del sindaco e del caposquadra di Preone. A farne tesoro sono stati i capogruppo di maggioranza riproponendo la stessa mozione attraverso cui Mentil chiedeva «di perseguire tutte le azioni possibili per giungere a una modifica normativa in grado di mettere al riparo sindaci e coordinatori dei gruppi comunali da responsabilità penali, salvaguardando l’esistenza della Protezione civile». Non va dimenticato, infatti, che molti sindaci, posti di fronte a simili responsabilità, hanno sospeso le attività di Protezione civile sul territorio. Da qui l’urgenza di intervenire da parte della Regione per alleggerire le posizioni del sindaco e del coordinatore di Preone e per salvaguardare un patrimonio fatto di uomini e donne che offrono il loro tempo alle comunità.

cosa cambia

«Questa mozione è giusta, è una di quelle per cui la politica può permettersi il lusso di non dividersi e di rimettere in fila le cose che stanno accadendo in una vicenda che ha colpito tutti noi» ha sottolineato Riccardi, ricordando che le azioni intraprese godono del sostegno della giunta. La prima, ha spiegato l’assessore, «garantisce la copertura delle spese legali ai sindaci e ai volontari nel caso di eventuali richieste di rinvii a giudizio per omicidio colposo. Non ne beneficeranno soltanto il sindaco e il caposquadra di Preone, d’ora in avanti questa norma varrà per tutti». L’altra azione giudicata rilevante da Riccardi è la riscrittura dell’articolo che consente di «stralciare una parte del decreto legislativo 81, per togliere l’aggravante e uscire dal perimetro che regola la sicurezza nei luoghi di lavoro». Lo stralcio dell’articolo in questione comporta la riscrittura degli obblighi non solo in materia di formazione a cui i volontari non possono sottrarsi, ha concluso l’assessore regionale.

Fonte
Il Messaggero Veneto